Il Comune chiama la banca: «Ristrutturiamo i palazzi Crivelli-Serbelloni»
L'appello alla Ubi da parte del primo cittadino Andrea Pellicini per «avviare un percorso comune di rivalutazione di due palazzi che sono una cosa sola» anche se rappresentano due istituzioni diverse
L’Amministrazione comunale, nel quadro del Piano per il Governo del Territorio, sta promovendo un progetto per la riqualificazione del Palazzo comunale, inserito nel complesso storico “Crivelli-Serbelloni” del quale fa parte anche l’edificio di proprietà di ubi Banca in cui è collocata la filiale di Luino di Via Piero Chiara.
Il palazzo dei Conti Crivelli, infatti, fu ricostruito su parziali preesistenze dal 1773, non appena la famiglia milanese subentrò nei diritti feudali su Luino e zona, secondo il progetto grandioso dell’allora architetto capo della fabbrica del Duomo di Milano, Felice Soave, all’avanguardia nella sperimentazione del nascente linguaggio neoclassico. Si pensava ad un unico edificio, congiungente l’antico palazzo Marliani (ora Municipio) e l’oratorio di S. Giuseppe. Il corpo centrale non fu mai completato e fu demolito nel 1889 – allorché Giuseppe Crivelli cedette i fabbricati ad uso pubblico – per creare la piazza che ancora separa il Municipio (ala nord dell’incompleto palazzo) e la Vostra filiale (ala sud).
Negli ultimi decenni dell’800, Municipio e Banca (allora Popolare di Luino e di Varese) hanno rappresentato i fulcri di uno sviluppo economico e sociale la cui azione interrelata ha sostenuto e promosso la crescita di Luino e la sua trasformazione, negli anni immediatamente successivi all’inaugurazione della ferrovia del Gottardo (1881), da paese a città. Non a caso, per queste due fondamentali istituzioni, sono stati ricuperati, in fasi diverse (il Municipio nel 1889, la Banca nel 1910), i caseggiati di più alto valore rappresentativo, laddove l’una e l’altra istituzione hanno potuto esaltare un’emblematica continuità con le secolari sedi dell’autorità locale, ma allo stesso tempo marcare il distacco e l’avvicendamento con antiche manifestazioni del potere feudale.
La Banca, soprattutto, ha saputo valersi – sino a non pochi anni fa – delle qualità simboliche di un’architettura concepita esplicitamente per la manifestazione di alti valori civili e di decoro urbano, quale quella neoclassica impostata dall’arch. Soave riletta e amplificata con il progetto di sopralzo dell’ing. Campagnani (1911). Di contro, al Municipio è toccato subire l’incuria dettata dall’uso continuo e dalle necessità di trasformazione funzionale.
Secondo il sindaco di Luino Piero Pellicini questa “storia comune” stabilisce le condizioni più propizie per intraprendere un’operazione di rivalutazione coordinata, allo scopo di ripristinare, per il complesso storico “Crivelli-Serbelloni” nella sua unità, quel ruolo a scala urbana cardinale nella percezione di alti valori urbanistici ed edilizi e per restituire quel senso di meraviglia che i viaggiatori degli ultimi tre secoli, giunti a Luino, provavano davanti a questo poco valutato “gioiello” di storia e arte.
Il Comune di Luino intende promuovere subito iniziative volte alla riqualificazione del complesso edilizio in oggetto, per il tramite di una prima e fondamentale riorganizzazione del rapporto tra gli edifici storici “Crivelli-Serbelloni” e il fronte lago. Al fine di promuovere un’utile coniugazione e una cooperazione sul tema del recupero del complesso e dell’area di riferimento, nell’interesse reciproco, l’amministrazione chiede la disponibilità per un confronto sui possibili scenari di sviluppo e collaborazione.
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