“I celti del lago” a Luino
Apertura prevista per il 19 marzo prossimo alle ore 17.30 a Palazzo Verbania di Luino
Apertura prevista per il 19 marzo prossimo alle ore 17.30 a Palazzo Verbania di Luino per la mostra didattica “I celti del lago” che aprirà un lungo periodo dedicato alla conoscenza e alla conseguente valorizzazione del nostro territorio da un punto di vista storico-culturale, mettendone a fuoco i luoghi più rappresentativi con un percorso cronologico dedicato alle genti che abitarono le nostre terre. La mostra è stata organizzata dal Gruppo Archeologico Luinese con il patrocinio della Città di Luino e si chiuderà il 3 aprile prossimo.
In esposizione pannelli didattici relativi alle numerose località lacustri in cui visitare reperti dell’Alto Varesotto, (Pino Lago Maggiore, Tronzano sulla sponsa del Lago maggiore, Torbera di Dumenza, Luino, Castelveccana …) e incisioni (Armio, Piero, Viasco – Curiglia con Monteviasco – , Montegrino, S.Michele – Mesenzana – , Froda – Castelveccana), descritti con precisione in cartine, in esposizione anche plastici, materiali di vario genere e calchi.
La conferenza d’inizio prevede due momenti importanti: una prima parte mediata da Alessandro Franzetti, Consigliere Comunale della Città di Luino con delega alle Associazioni Culturali, che introdurrà l’intervento di Emilio Rossi, Presidente della Commissione Biblioteca, riguardante le radici celtiche e pre-romane dell’Alto Varesotto e quello di Andrea Galli, Dottore in Lettere Moderne e membro della Commissione Biblioteca che proporrà la rivalutazione a livello scolastico delle microstorie delle storie locali.
Nella seconda parte, invece, l’archeologo luinese Fabio Cocomazzi, collaboratore della cattedra di Etruscologia dell’Università Statale di Milano, medierà la conferenza di Cristiano Brandolini, archeologo e disegnatore per la Soprintendenza Archeologica Statale ed Elena Percivaldi, medievista, giornalista (“Civiltà”, “Medioevo”), membro della Società Storica Lombarda dal 2004.
La conferenza illustra le origini del territorio insubre ricostruendo il contesto storico, archeologico e culturale dagli insediamenti riconducibili alla Cultura di Canegrate (XIII sec.a.C.) fino alle soglie della conquista romana. Largo spazio è riservato all’analisi dei rinvenimenti archeologici, in particolare del Monsorino e di Golasecca, ricostruendo le usanze e i riti funebri dei golasecchiani nell’Età del Ferro; si illustra inoltre la diffusione della lingua in uso, il lepontico, appartenente al gruppo degli idiomi celtici e dotata di un proprio alfabeto derivato da quello etrusco; si analizza in ultimo l’importanza dell’area golasecchiana per quanto concerne i commerci, mostrandone la funzione cruciale per il transito delle merci tra Europa centrale e Mediterraneo.
Luino ospiterà appuntamenti di carattere divulgativo che andranno a culminare con un appuntamento per “addetti ai lavori”dall’1 al 3 aprile prossimo che prevede anche un convegno “Lustriamoci con l’archeologia”per i cinque anni di attività del gruppo archeologico luinese.
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