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Il Pgt? “Una scelta folle”

La posizione del gruppo di minoranza Comitato Maccagno Domani sul Piano di Governo del Territorio

Riceviamo e  pubblichiamo 

Venerdì 13 maggio 2011, rischia concretamente di essere ricordato a futura memoria come una data infausta per la Comunità maccagnese.
Infatti, nel corso dei lavori del Consiglio Comunale il Sindaco Passera Fabio, insieme a tutto il “proprio” gruppo consigliare di maggioranza (Matteo Catenazzi, Andrea Maccario, Sandro Clerici, Danilo Vecchietti, Andrea Morandi, Gianni Minelli, Patrizia Villani e Carlo Arrighi Bonini) contando anche sulla formale “benedizione politica” del Partito Democratico, ha adottato a tutti gli effetti di Legge il nuovo PGT; con perentorio voto contrario del solo gruppo di opposizione (Davide Compagnoni, Renzo Giani, Marco Catenazzi e Marco De Pascalis).
-Il PGT – Piano di Governo del Territorio – è, in estrema sintesi, quell’importante strumento amministrativo che, dopo l’introduzione della Legge Regionale 12/2005, sostituisce il PRG (piano regolatore). Una pianificazione, dunque, finalizzata a tracciare lo sviluppo urbanistico della Maccagno del futuro che, partendo dall’analisi del territorio comunale, deve perseguire le soluzioni e gli intendimenti indicati dall’Amministrazione.
Or bene, il governo di Maccagno ha deliberatamente scelto, con metodo più che scientifico, di (far) approntare un PGT “blindato” di cui ben poco è conosciuto . . . . da ben poche persone; ciò, in spregio ai principi base previsti dalla normativa, quali la pubblicità, la trasparenza, la partecipazione dei cittadini e quella delle associazioni. In effetti l’Amministrazione, dopo aver indetto una sola serata illustrativa delle “linee guida” del PGT, ha promosso un paio di tavoli tecnici e/o conferenze di servizi – mai più coinvolgendo e/o aggiornando la popolazione – fino a pubblicare nei meandri del sito internet del comune, una ventina di giorni or sono, l’opera ultimata bell’e pronta per i passaggi in Consiglio Comunale.
-Sapete quali sono le prospettive future?
La risoluzione delle gravi problematiche relative al “nuovo porto Gabella” o ad altre importanti pratiche amministrative? Un progetto per dotare il paese di una nuova strada che scongiuri il rischio di isolamento dal resto d’Italia?
No, nulla di tutto questo, “solo” un vero e proprio stravolgimento del paese; un “ribaltone” senza né capo né coda.
Una follia amministrativo-urbanistica che, con riferimento al crono-programma ufficiale degli interventi, dovrebbe essere portata a termine nel 2017.
Partendo dall’incredibile presupposto secondo cui il ns. invidiabile compendio scolastico (elementari e medie) “trascorsi 30 anni dalla costruzione” sarebbe giunto “alla fine del ciclo vitale”, provvederanno a demolirlo; unitamente al campetto polivalente di via Acquadolce, al bar “Fannullone”, ai locali della Pro Loco, alla palestra, alle vicine case comunali ed allo spostamento del monumento all’alpino.
Prima, tuttavia, costruiranno le nuove scuole (compresa la scuola materna) nel “vuoto urbano” costituito dalla splendida area ove ora insiste il campo sportivo; che, pertanto, verrà a sua volta preventivamente demolito, insieme alle tribune ed alla pista di atletica, per poi essere ricollocato (solo il campo da giuoco, escluse tribune, anello d’atletica e . . . campetto polivalente) nella zona occupata oggi dalle scuole.
-Un’incomprensibile trasferimento, stile “gioco Monopoli”, che comporterà, fra l’altro, importanti implicazioni in ambito viario e che priverà una generazione di ragazzi dall’utilizzo dei ns. impianti sportivi (di prim’ordine). L’esorbitante copertura finanziaria sarebbe (solo) in parte garantita consentendo alle imprese appaltatrici di realizzare oltre 30.000 m3 di unità residenziali-commerciali private (l’equivalente di circa 100 appartamenti); volumi che saranno costruiti su aree oggi destinate a verde pubblico e/o ad uso collettivo, presso il lato est dell’attuale campo sportivo ed a “cortina di delimitazione stradale” nell’odierna zona largo Alpini-Pro Loco-scuole.
-Uno scempio per tutti i maccagnesi dotati di ragionevolezza, che solo mobilitandosi per manifestare il proprio dissenso potranno (forse) indurre l’Amministrazione comunale a correggere queste decisioni scellerate.

Pubblicato il 20 Maggio 2011
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