Vincenzo Catalani agli arresti domiciliari
È durato due ore l'interrogatorio dell'ex assessore allo sport e polizia locale, che ha risposto a tutte le domande e ha spiegato mostrando documenti. Nel pomeriggio è rientrato a casa
Il giudice per le indagini prelimari ha convalidato l’arresto di Vincenzo Catalani, l’assessore allo sport e polizia locale di Angera fermato mercoledì scorso dai carabinieri mentre riceveva un assegno da un imprenditore locale. Il giudice si è riservato di valutare le misure cautelari e nel pomeriggio ha disposto gli arresti domiciliari.
«L’interrogatorio è durato due ore – spiega il legale di Catalani, avvocato Pierpaolo Caso – e il mio assistito ha risposto a tutte le domande del giudice, ha mostrato i documenti che spiegano il passaggio di denaro». Catalani ha ribadito dunque che la somma serviva per finanziare opere e attività per lo sport cittadino, come forma di sponsorizzazione da parte della Rialti: «quei soldi – continua il legale – servivano per il campo di bocce sul lungolago e per la società canottieri, per i ragazzi che vanno ai mondiali di canottaggio». La ricostruzione è quella già fatta nei giorni scorsi, forte di passaggi formali (una fattura da 2000 euro) e di una attività alla luce del sole, con i soldi che passano attraverso un assegno. La trasparenza dell’operazione è comprovata anche dal fatto che il confronto con l’associazionismo locale si sarebbe svolto proprio in sede istituzionale: «Il Comune ne era a conoscenza, le società sportive erano state convocate in Comune per una riunione e si sapeva come sarebbero stati impiegati i soldi».
Dopo la scarcerazione Catalani ha potuto riabbracciare i famigliari, anche se l’avvocato spiega che è ancora molto provato, dopo aver letto il dispositivo che ribadisce le accuse a suo carico.
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