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Alcune considerazioni sul centro “Le Betulle”

Alcuni aspetti sul centro sportivo da parte dell'assessore al Bilancio ed al Patrimonio Dario Sgarbi

Riceviamo e pubblichiamo
Cogliamo l’occasione per chiarire alcuni aspetti inerenti il futuro del Centro Sportivo Le Betulle.

Una prima questione riguarda la proroga: è stata concessa per tre mesi al fine di consentire lo svolgimento delle importanti iniziative estive. Oltre non pareva corretto (né legittimo) andare.

Si chiedono, inoltre, spiegazioni relative alla gara per la gestione per soli nove mesi. La ragione è molto semplice: è noto che impianti di questa natura hanno un ciclo di attività che va da settembre a giugno. La precedente concessione scadeva lo scorso mese di giugno. La Giunta ha dato indicazione agli uffici di procedere tempestivamente. E, così, è stato. Si è però optato per un particolare tipo di gara pubblica (il dialogo competitivo) che consente di valutare, non solo e non tanto gli aspetti economici, ma la capacità del futuro partner di sapere interpretare i bisogni della Città, elaborando un progetto di forte valenza sociale oltre che gestionale, i cui contenuti si delineeranno strada facendo nel confronto con l’Amministrazione civica. Se si volevano considerare solo investimenti e redditività degli impianti, bastava, a febbraio 2011, indire la solita gara “aperta” ed, a luglio, sarebbe stato già attivo il nuovo gestore. Si è voluta, invece, seguire una strada nuova e diversa che richiede però più tempo per essere percorsa.. Partire a giugno con questo nuovo tipo di gara avrebbe significato individuare il gestore solo a dicembre/gennaio, dovendo, così, interrompere tutte le attività a metà anno. D’altra parte si deve considerare che questa nuova procedura (il dialogo competitivo) è percorribile solo dallo scorso mese di giugno, con l’entrata in vigore del Regolamento del Codice dei Contratti.

Davvero difficile è capire perché si ritenga che una gara di nove mesi comprometta il futuro. Può esser, anzi, vero il contrario: nove mesi di buona gestione (come d’altra parte è accaduto in passato) possono rendere più appetibile la struttura ed ampliare il mercato dei possibili contendenti.

Venendo alle altre problematiche, occorre precisare che:
1. Le tariffe. Per legge, nella concessione di servizi, è il futuro gestore a stabilire le tariffe. Se il Comune intende applicare tariffe per cosi dire “sociali” se ne deve fare carico. E’ così è stato finora, essendosi accollate le casse comunali la differenza tra le tariffe imposte per agevolare le società sportive, all’attuale gestore (€. 15,00.= all’ora) ed i costi reali.. Il Comune, potrà sempre intervenire, per così dire “a valle”, con contributi alle società sportive oppure ripianando, come in passato, i costi sociali imposti al gestore;
2. Orari. Non sono stati modificati gli orari in vigore: sono stati stabiliti degli orari minimi di apertura, essendo obiettivo dell’Ente offrire alla comunità orari di apertura il più possibile estesi: gli orari di apertura ulteriori rispetto ai minimi, infatti, sono un preciso criterio di valutazione all’interno del bando di gara;
3. Le società sportive. Il Comune ha a cuore le società sportive ed il loro impegno nel settore giovanile: gli strumenti prescelti per favorirne l’azione sono le agevolazioni tariffarie e l’utilizzo privilegiato degli spazi in concessione, oggetto di precisi criteri di valutazione della proposta gestionale;
4. Campi Estivi. La realizzazione dei campi estivi non è mai stata imposta, nemmeno nei precedenti bandi di gara, in quanto attività remunerativa per chi la organizza; Tuttavia data l’importanza sociale che la stessa riveste, si è deciso di valutarla positivamente nell’ambito dei servizi aggiuntivi proposti.
5. Fasce deboli. Per quanto riguarda le cd. “fasce deboli” (bambini, anziani, disabili), è preciso criterio di valutazione previsto dal bando (come nel passato) la proposta di agevolazioni tariffarie.

Da rilevare, poi, cosa molto importante, perché riguarda una vasta utenza e riguarda il metodo con cui si avvicinano i ragazzi allo sport, la previsione nei criteri di valutazione delle modalità di utilizzo del Centro da parte delle scuole, oggi limitato al nuoto e al tennis, considerando: numero di attività proposte, tipologia discipline sportive, attività ludiche, agevolazioni tariffarie per le Scuole di Luino.
Un’ultima notazione tecnica riguardante il rilievo pubblico che hanno i servizi offerti da un Centro sportivo comunale: trattasi certamente non di servizi pubblici essenziali, ma con un forte impatto sul livello della qualità di vita della comunità locale: si ritiene, nell’ambito dell’interpretazione di questo tipo di pubblico interesse, che il Comune debba promuovere non solo una generica politica tariffaria calmierata, bensì le condizioni affinché possa essere offerto alla comunità un ventaglio di servizi articolato e di alto livello qualitativo.
Dario Sgarbi Assessore al Bilancio ed al Patrimonio.

Pubblicato il 19 Luglio 2011
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