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Una comunità intera ai funerali del sub morto a Leggiuno

Egidio Citerio, conosciutissimo nel quartiere di Giubiano ha ricevuto l'ultimo saluto dai tanti a cui è stato vicino negli anni della sua vita, spezzata dalll'incidente nel lago Maggiore

Folla ai funerali di Egidio CiterioC’era tutta la comunità di Giubiano, stipata fino a non starci più nella chiesa, ai funerali di Egidio Citerio, che si sono svolti – eccezionalmente rispetto alle tradizioni liturgiche, che vogliono le messe funebri relegate nelle giornate non festive – domenica 14 agosto alle 15,30 alla parrocchia di Giubiano.

Per tutti Egidio è "il sub morto a Leggiuno"  il 10 agosto scorso.
Ma per i giubianesi era molto di più: per questo a dargli l’ultimo saluto c’erano tutte le realtà della zona, dalla polisportiva parrocchiale a quelli che organizzano la festa patronale, dall’asilo di Giubiano ai negozianti del posto, all’associazione degli agronomi, che ha preparato per lui una corona di fiori. Per tutti loro "L’Egidio" aveva una parola buona, a tutti loro aveva fatto un favore o concesso un sorriso, con tutti aveva trascorso un pezzo di vita, dalla scuola al calcetto.
E anche per questo a concelebrare il suo funerale c’erano ben nove preti: dal prete residente in Giubiano, don Giuseppe Pellegatta, al parroco della comunità parrocchiale Don Bosco don massimiliano Terraneo, a cui ora la chiesa di Sant’Ambrogio a Giubiano appartiene. Da don Piero Visconti, anni fa coadiutore a Giubiano e ora parroco a Gavirate a don Fiorenzo Mina, a don Francesco Corti, parroco a Malnate. «Siamo anche noi immersi nella sofferenza e nel dolore» ha ricordato, parlando per tutti i presenti (almeno 500, considerato che la chiesa era piena come un uovo e anche il sagrato antistante era pieno di gente), don Giuseppe Pelegatta, che della messa funebre è stato l’officiante. 

Egidio CiterioUn dolore trasversale, anche causato dalla tragica morte nel lago Maggiore (l’autopsia avrebbe accertato che non è stato un malore, quindi è necessario comprendere megliio le responsabilità) che ha attraversato tutta la comunità con la stessa durezza. Egidio, come si è visto al suo funerale, non solo "lascia la moglie e tre figli" come si usa dire, ma anche tutta una comunità attonita: «L’ho visto due ore prima che se ne andasse – racconta ai vicini una signora presente – Mi raccontava, tutto contento, che stava per andare lì, era proprio felice… Lo ricorderò così». 

Molti di loro hanno carezzato la bara, già nell’auto pronta per trasportarlo al cimitero di Belforte, dove è stato tumulato, come per un ultimo saluto diretto a lui. E da stasera, sarà per tutti solo silenzio, e il ricordo del suo sorriso.

Pubblicato il 14 Agosto 2011
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