Una vicenda iniziata nel dramma e terminata nel migliore dei modi è accaduta sabato sera a Gemonio. Protagonisti un uomo di 55 anni ,che aveva deciso di suicidarsi, impiccandosi all’interno del proprio garage, e due carabinieri che hanno evitato il peggio.
Tutto inizia intorno alle 19 e 30 di sabato sera. L’uomo sta girando in macchina per il paese. Ad un certo punto incrocia un’altra automobile con a bordo i componenti della sua famiglia, da cui si era allontanato a causa di alcuni litigi. È un attimo, solo un attimo. Ma quanto basta per far venire a galla il passato e il dolore lo travolgono. Forse la nostalgia struggente di quella lontananza o il disagio di una separazione umanamente difficile da sopportare. Non si puo’ dire quale sia stato il sentimento scatenante. Sta di fatto che l’uomo decide di farla finita. Solo un’ultima telefonata, intorno alle 21 e 30, a uno dei famigliari prima dell’estremo gesto. 
I famigliari si mettono in contatto con la centrale dei carabinieri che a sua volta allerta la compagnia di Luino, che senza perdere tempo manda due uomini sulle tracce dell’uomo, grazie anche alcune indicazioni fornite dai famigliari. I carabinieri arrivano nei pressi di un garage e una volta vicino alla porta sentono un rantolo. Decidono così di sfondare la porta e una volta dentro garage vedono l’uomo sopseso in aria appeso ad un cappio, che il suicida aveva legato ad un tubo appoggiato su due scaffalature alte quattro metri . Rovesciata per terra una sedia. I due carabinieri lo liberano dal cappio e lo soccorrono. Una manovra tempestiva che ha salvato la vita all’uomo che veniva trasportato all’ospedale dove si trova ancora ricoverato. Non è in pericolo di vita.