Ancora un annegato nelle acque della zona. Dopo tante tragedie sul lago, in questa occasione è stato il Ticino a inghiottire una giovane vita, come era successo l’ultima volta a maggio, a Castelnovate: anche sul fiume azzurro le spiagge sono prese d’assalto: Sesto Calende, Maddalena, Porto della Torre, Castelnovate, Oleggio. Ed è inevitabile interrogarsi anche oggi sulla sicurezza. «Anche altri colleghi hanno sollevato la questione della vigilanza sul lago, penso ad esempio alla mia collega di Laveno» dice il sindaco di Sesto Calende Marco Colombo, che ha seguito le operazioni di ricerca durate due ore. «La soluzione si può cercare, il servizio con bagnino potrebbe essere preso in carico anche dal demanio lacuale. Anche se, in riferimento alla tragedia di oggi, non credo che la presenza dei bagnini avrebbe cambiato qualcosa, visto che si erano subito tuffati alcuni atleti del Circolo Sestese».
Il sindaco rivolge il suo pensiero alle forze dell’ordine, «vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale, protezione civile» impegnati anche oggi per ore nelle ricerche, chi in immersione, chi in elicottero, chi a riva scrutando le acque. Senza dimenticare che «i sommozzatori dei vigili del fuoco sono venuti da Colico, dove erano impegnati prima in un altro intervento»: «forse anziché sprecare soldi per i forestali della Calabria bisognerebbe impiegarli per rafforzare la presenza qui al Nord sui laghi». Un accenno polemico che appunto si accompagna però alla gratitudine verso l’impegno mostrato ancora una volta dai vigili del fuoco, impegnatissimi sui laghi in questa tragica estate. Dove a morire sono spesso i più poveri, chi – non potendo andarsene dalle città – cerca nel fiume o nel lago qualcosa che assomigli ad una vacanza.