“La croce è dedicata a tutti i morti senza una sepoltura”
Il presidente della sezione ANA di Luino risponde al lettore che critica la posa della croce. “Quel simbolo religioso è sempre stato lì"
La croce sulla cima della montagna? L’idea non piace ad un lettore, che in una lettera ci scrive seccato. Il simbolo cristiano è stato posizionato sabato scorso dalla sezione di Luino dell’Ana, l’associazione nazionale Alpini (nella foto).
«La cerimonia è prevista per questo fine settimana – spiega il presidente Lorenzo Cordiglia, rappresentante di 1250 iscritti alla sezione locale, oltre ad altri 250 “amici aggregati” – . Abbiamo scelto di posizionarla sabato scorso per evitare intoppi dell’ultim’ora e per non rovinare il momento di solennità di domenica prossima. All’inizio avevamo pensato di farla arrivare in elicottero…».
La croce è in metallo – “acciaio inox” – ed è già stata posizionata sulla sommità del monte Cadrigna, un punto panoramico del Luinese. Ma perché proprio qui? E qual è la motivazione precisa?
«Ricordo i vecchi che quando portavano a pascolare gli animali, vedevano quella croce in cima alla montagna – spiega Cordiglia. Non a caso questo posto si chiama “Piano della croce”: c’è un supporto in cemento, che abbiamo ripulito, e un buco, che è stato colmato con la croce in metallo. A questa motivazione “storica”, si aggiunge il fatto che volevamo dedicare questo simbolo a tutti i “caduti senza croce” di tutte le guerre, militari e civili. A tutti i morti che non hanno avuto una degna sepoltura».
Ma il lettore parla di un vostro articolo del 2009 pubblicato sul giornale “Cinque Valli” e che riguarda quella famosa sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’uomo, quella sui crocifissi: voi alpini come vi ponete con questo simbolo indiscutibile della religione cristiana?
«Guardi, non è un mistero che gli alpini abbiano nella loro tradizione preghiere e canti che si riferiscono alla croce. L’idea della croce sulla Cadrigna, infatti, parte dalla proposta di un nostro iscritto, durante un’assemblea. Per fare questo, è inutile dirlo, abbiamo chiesto tutti i permessi del caso. Noi crediamo che questo simbolo possa rappresentare un segno da dedicare, lo ripeto, a tutti i caduti senza degna sepoltura, senza croce. Non ci sottrarremo certo al dibattito su questa vicenda, qualora dovesse nascere, anche se da subito mi sembra che queste polemiche lascino un po’ il tempo che trovano. Rispettiamo le idee di tutti, ma crediamo di aver fatto una cosa giusta».
La croce, quindi è lì da una settimana. Ma sarà illuminata? «Per il momento no, ma cercheremo una soluzione tecnica per farlo, stando attenti alle normative che impongono di non sparare fasci di luce verso l’alto per via del fatto che siamo su rotte aeree».
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