Secondo la classifica dei comuni virtuosi della Lombardia Tronzano Lago Maggiore, piccolo centro al confine con la Svizzera, è il comune più virtuoso di tutta la regione con il risultato di 100. La classifica, stilata in base a diversi e complessi parametri stabiliti da Regione Lombardia, Anci e Upl è stata pubblicata di recente dalla Regione stessa e in base a questa distribuirà i 70 milioni di euro previsti per le amministrazioni più virtuose e aderenti al patto di stabilità territoriale, previsto dalla legge sul federalismo fiscale. I comuni che avranno gestito in maniera più oculata le casse comunali, in base a flessibilità di bilancio, debito e sviluppo, capacità programmatoria e autonomia finanziaria potranno aggiudicarsi una fetta di quei soldi previsti per incentivare a fare meglio.

E’ proprio il piccolo centro che guarda sul Verbano, dunque, il migliore della Lombardia e l’unico ad aver soddisfatto tutti i criteri di assegnazione del punteggio. In provincia di Varese le cose non vanno bene come a Tronzano e infatti vediamo, tra quelli più grandi, indici di gran lunga più bassi. Il migliore tra quelli con più di 14 mila abitanti troviamo Gallarate con 67.57 punti, seguito dalla vicina Cassano Magnago con 51.31, da Varese con 50.47, Luino con 49,67, Somma Lombardo al 45.19, Tradate al 43.56, Saronno al 31.47 e in ultima posizione Busto Arsizio con 20.19. Il comune più abitato della provincia, dunque, staziona agli ultimi posti nonostante abbia ottenuto circa 1 milione di euro dalla regione mentre Varese, che ha comunque una situazione complessivamente migliore, solo 400 mila.

C’è da considerare, a parziale discolpa di Busto, che per stilare questa classifica siano stati presi in considerazione i bilanci dal 2006 al 2008 quando a Palazzo Gilardoni scoppiò il problema debito da una parte e la questione dei superstipendi, poi finita davanti alla Corte dei Conti. Per il resto in provincia non ci sono situazioni di particolare difficoltà come quella che vive il comune di Torrevecchia Pia, in provincia di Pavia, dove l’indicatore è l’unico ad avere il segno meno davanti, toccando i 10 punti sotto zero. Il capoluogo di regione, infine, sta leggermente sotto la media a 36 punti netti.