Società in fallimento, la Gdf sequestra barche e case per 15 milioni di euro
Trentotto eleganti imbarcazioni da diporto, 11 automezzi e 5 immobili. Sono i beni sequestrati a una nota azienda nautica della provincia da tempo in gravissime condizioni di dissesto finanziario
Trentotto eleganti imbarcazioni da diporto, 11 automezzi e 5 immobili, per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro. È il conto totale del sequestro effettuati dei militari della Guardia di Finanza di Gallarate, d’intesa con quelli della locale Arma dei Carabinieri, nell’ambito di articolate indagini di polizia giudiziaria in materia di bancarotta fraudolenta e di altri reati societari e fiscali nei confronti di una nota società operante nel settore della nautica da diporto. Le indagini sono state coordinate dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, al fine di cautelare con urgenza il patrimonio della società da possibili, ulteriori sottrazioni fraudolente.
La nota azienda nautica della provincia, in gravissime condizioni di dissesto finanziario e con un passivo accumulato nel tempo di oltre 21 milioni di euro, risultava, negli ultimi mesi, aver di fatto cessato la propria attività operativa. Amministratori e soci, erano inoltre irreperibili o scappati all’estero.
Le attività d’indagine hanno permesso di accertare nel comune di Sesto Calende il vero centro degli affari della società, che improvvisamente aveva chiuso i propri uffici, ed il trafugamento di consistenti importi di denaro, con conseguente diminuzione fraudolenta dell’attivo patrimoniale, da parte di 5 persone a vario titolo coinvolti nelle vicende societarie e tutti deferiti per reati fallimentari alla locale Procura della Repubblica.
Con queste accuse, e al fine di evitare possibili ulteriori indebite sottrazioni dei beni aziendali, ad ulteriore grave danno per i numerosi creditori della società, sono state cautelativamente sequestrate, su ordine della Procura, 38 imbarcazioni da diporto rivenute sia presso i vari capannoni in uso alla società che presso il porto di Lavagna, 11 automezzi aziendali, 5 immobili ubicati nelle province di Varese e Genova fra i quali una lussuosa villa sita sempre in Lavagna del valore superiore al milione di euro in attesa di essere venduta; decine di conti correnti, oltre a tutti gli altri beni strumentali di proprietà della società oggetto di indagini per un valore complessivo superiore a 15 milioni di euro.
Le indagini, tuttora in corso, dirette dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nella persona del Sostituto Procuratore Francesca Parola sono ora finalizzate a quantificare l’esatto importo dei valori aziendali sottratti dagli amministratori prima della loro fuga all’estero, nonché di far luce sui connessi reati fiscali e gli altri reati societari.
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