Un incontro con il paese del passato
In mostra al Punto d'Incontro le immagini del piccolo paese del Verbano che raccontano volti, panorami e particolari della Maccagno tra la fine dell'800 e l'inizio del '900
Le immagini esposte al Punto d’incontro di Maccagno appartengono ad una breve mostra fotografica che ci vuole presentare il paese e il suo circondario nel passato, dal titolo di “Maccago di un Tempo”, ripercorre la vita del comune lacuale tra il 1870 e il 1930. Gli scatti in bianco e nero sono collocati nello spazio di via Pietro Valsecchi, questo luogo è stato ricavato da una vecchia fabbrica di filo di ferro e, oggi restaurato mantenedo elementi della struttura originale, ospita oltre a diversi tipi di esposizioni anche il celebre Auditorium musicale; appartenente allo stesso complesso, più dislocato verso il lago, si trova invece l’ambulatorio cittadino.
“Abbiamo voluto mantenere l’impronta della sua vecchia funzionalità” dice il sindaco Fabio Passera che gentilmente si è offerto di illustrarmi l’esposizione fotografica, “questo luogo vuole essere celebrativo del nosto passato e deve far conoscere quello che eravamo; proponedo eventi culturalmente interessanti offriamo a tutti i Maccagnesi e non solo l’opportunità di vivire un luogo, un punto d’incontro quindi, come una sorta di un’ agorà cittadina”; “la nascita di questa struttura”, prosegue il primo cittadino, “risale a prima del 1900, era una fabbrica di fil di ferro sorta sulle rive di una piccolo torrente chiamato la “Roggia”, grazie alla suo corso d’acqua potevano essere azionate le macchine che servivano per la lavorazione del metallo; risalendo dalla zona rivierasca fino all’interno del paese e, iniziando il percorso che porta in Val Veddasca, possiamo trovare dislocati lungo il Giona una serie di magli e mulini che usavano l’energia idrica del fiume.
L’acqua è quindi lo spunto introduttivo alla mostra e, la prima immagine che ci fermiamo a commentare, raffigura la copertina del libro di Maurizio Miozzi “Acqua passata non macina più”, un viaggio attraverso le struttutre proto industriali che sull’elemento idrico basavano la loro attività. Proseguendo nell’esposizoni ci soffermiamo sugli scatti di una Maccagno dalla struttura ridotta e nella quale la foce del fiume Giona occupa uno spazio preminente, il paese era situato contro i monti, il centro storico ne è la prova tutt’oggi; nei primi del ‘900 per meglio servire il traffico ferroviario vennero costruiti alberghi e case e, dopo gli anni ’50, i fini turistici amplificarono le opere di edilizia privata sottoponendo il letto del il fiume a una serie di reggimentazioni che ne ridussero la portata.
Tra le fotografie esposte ci si può addentrare anche in spaccati di vita quotidina: la banda del paese considerata una delle prime del lago Maggiore, giovani donne con le gerle vuote ai loro piedi, i pescatori del porto, e poi ancora, percorrendo il tempo fino al ventennio, vediamo il ritratto di una famiglia in posa sotto la gigantografia di Mussolini, una ragazza che veste costumi tipici dell’epoca e la gente che abitava le zone più interne della Val Veddasca legata ancora ad una esistenza popolare ed agreste; questo stile di vita non venne per nulla intaccato dall’industralizzazione del fondo valle ed anzi, risulta vincitore su questa essendosi conservato in una certa maniera fino ad oggi mentre la fabbrica ha subito il declino ed il definitivo smantellamento a favore delle attività turistiche.
La visita si conclude con il sindaco Passera che ribadisce il fine della mostra e della struttura che la ospita, “ogni esposizione e ogni spettacolo dell’ Auditorium vengono precedute da una conferenza che spesso tratta di altra tematica così da poter catturare in toto l’interesse della cittadinanza; tutte le iniziative però hanno come filo conduttore il passato e il presente del nostro territorio in modo da creare le premesse per una continua crescita culturale in futuro”. La mostra “Maccagno di un tempo” è visitabile al Punto di Incontro del Comune previa prenotazione sul sito del comune.
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