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“Basta carcerati e indagati nel partito”

In una lettera esponenti di quasi tutta la provincia, appartenti della Giovane Italia, lanciano un ultimatum al partito: "O cambia tutto o noi non ci stiamo più. Proviamo vergogna"

Diversi esponenti della Giovane Italia provenienti da diverse zone della provincia ha scritto una lettera ai coordinatori cittadini, al direttivo provinciale, al coordinatore provinciale Lara Comi, al coordinatore regionale Mario Mantovani e al segretario nazionale del PDL Angelino Alfano. Nella missiva si critica fortemente  quanto è accaduto in  Regione Lombardia negli ultimi giorni. Ecco il testo che riceviamo e pubblichiamo

La maggior parte dei nostri ragazzi, da anni, è quotidianamente impegnata nelle strade e nelle piazze a divulgare le nostre idee, le nostre proposte e allo stesso tempo questo non impedisce loro di avanzare critiche. Gli stessi ragazzi, ormai da tempo, provano quasi vergogna a esporre la bandiera del nostro
partito, a causa delle decisioni scellerate prese a livello nazionale, dei continui scandali, di una dirigenza locale, provinciale, regionale e nazionale che senza alcun pudore continua a proporre nomi e persone quantomeno "particolari": il PDL, nella sola regione Lombardia, conta 13 indagati (di cui qualche arrestato) e nelle province la situazione non è molto più confortante. Oltre al movimento giovanile ci sono tanti giovani uomini over 30, che stanno affrontando il ruolo dell’amministratore locale nel migliore dei modi, ma anche loro sono costretti a vergognarsi di molti "nostri" rappresentanti e spesso anche del simbolo.

Sappiamo che qualche" togato" ha il vizietto di svolgere il suo lavoro inquinandolo con le ideologie e la faziosità, ma non possiamo non vedere la trave nell’occhio. Questa mattina, 10 ottobre 2012, il signor Zambetti è stato arrestato per aver pagato alla ‘ndrangheta i voti da lui presi nelle regionali del 2010, voti che gli hanno permesso di accedere alla giunta regionale lombarda e che, ora sì, devono costringere il presidente Formigoni a valutare seriamente le dimissioni, non per una cattiva amministrazione, anzi,
ma perché la misura ora è colma! È chiaro a tutti noi che questa situazione sia intollerabile e, con la più grande sicurezza e fermezza, affermiamo la nostra ferrea volontà di discostarci da questa banda di delinquenti che ci rappresenta.

Zambetti è solo uno dei tanti, uno dei troppi iscritti al partito, che hanno agito contro la legge e contro i propri militanti solo per un mero tornaconto personale. A seguito dello scandalo della Regione Lazio, qualche "furbetto" ha lanciato accuse prive di fondamento: alcuni ex Forza Italia hanno iniziato a additare come responsabili della malapolitica solo gli ex AN, ma siamo tutti ben consci che il problema riguardi tutti gli iscritti a questo partito, indistintamente dal gruppo d’origine. Purtroppo i problemi non si fermano qui, purtroppo non solo mafia e ruberie, forse, ci dimostrano ogni giorno il probabile fallimento del progetto PDL: teniamo a sottolineare che il movimento giovanile del partito, Giovane Italia, è completamente ignorato nei processi decisionali del partito e quindi anche sulla scelta delle persone, nella maggior parte dei casi, figuri che non hanno nulla a che spartire con la vera Politica, quella tra la gente; triste è accorgersi che molti sfruttano l’argomento giovani solo in periodo elettorale, solo per
portare acqua al proprio mulino.

Perché dunque continuare ad impiegare le proprie energie in un partito che tutto chiede e nulla dà?
Noi purtroppo non lo sappiamo, speriamo che qualche sommo capo possa illuminarci!
Noi non intendiamo andare più oltre con queste premesse.
Noi non intendiamo più sostenere chi approfitta della nostra Buona fede.
Noi non intendiamo più far parte di un partito di carcerati ed indagati.
Noi pretendiamo che vengano prese ufficialmente le distanze dal signor Zambetti Domenico, ma non solo, che vengano isolati ed allontanati tutte quelle persone che gli sono state vicine o che hanno gestito per suo conto, o in qualche modo a suo favore, il potere, sia nel partito, che nelle istituzioni, a livello regionale, provinciale e comunale direttamente o indirettamente.

La presa di distanze deve essere non solo a parole, ma anche nei fatti: ogni iscritto al PDL non deve solo voler prendere le distanze, ma deve averne la capacità! Noi pretendiamo che d’ora in avanti qualsiasi decisione venga fatta in funzione del buongoverno, dell’ equilibrio, sulla base dell’onestà e della militanza delle persone come prima peculiarità, basta trombati e cooptati!
La desolazione è il sentimento più forte: state buttando nel cesso un grande patrimonio e molti sono responsabili di questo solo per pararsi le terga, altri invece per leccare quelle terga "parate"
Con la più assoluta certezza, noi affermiamo che, nel caso in cui non si ottemperi alle nostre
più che giuste richieste, le nostre decisioni finali saranno improrogabili. Le nostre pretese, non sono arroganza, ma la normalità in un paese civile e democratico,
almeno è quello che dovrebbe essere.

Daniele Bucciol – Caravate
Manuel Canfora – Luino
Davide Corsini – Arcisate
Luca Folegani – Busto Arsizio
Fabio Marcazzò – Viggiù
Marco Masola – Olgiate Olona
Angelo Moricca – Fagnano Olona
Leslie Mulas – Varese
Matteo Tempesta – Gallarate
Matteo Zerini – Tradate
Matteo Sabba – Busto Arsizio

Pubblicato il 15 Ottobre 2012
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