Il terreno dell’asilo “si assesta”. Il Comune cerca soluzioni
Dai controlli nel cantiere è emerso un movimento del sottosuolo. L'amministrazione convoca gli esperti. Le minoranze attaccano: «Quell'area è rischiosa»
Il sottosuolo della nuova scuola materna «ha subito un assestamento di modesta entità percentuale». È la stessa amministrazione a spiegare quanto sta accadendo all’interno del cantiere di via Arena. Tuttavia per il momento i lavori non sono stati bloccati: «Eventi di questo genere – assicura il sindaco – non sono improbabili per edifici costruiti sul nostro territorio e vogliamo da subito dire che tutto è stato controllato e verificato nel tempo e che i problemi rilevati verranno risolti con interventi mirati, senza modificare il progetto della Scuola. In fase di progettazione sono stati ordinati e realizzati, a cura di un geologo, le analisi del terreno per poter dare indicazioni ai progettisti della struttura». L’edificio, spiega l’amministrazione, «è stato sottoposto a verifiche continue e periodiche per capire se il fenomeno fosse in evoluzione e nel caso che tipo di evoluzione. Sono stati eseguiti, inoltre, ulteriori carotaggi del terreno. Vista l’importanza dell’immobile per la nostra città sono state indette due riunioni con tutti i progettisti e i tecnici coinvolti, e la ditta costruttrice al fine di trovare tra le soluzioni già ipotizzate quella più adeguata. Proprio in considerazione del valore rappresentato dalla Scuola Materna per la Città di Angera provvederemo ad informare la popolazione e gli organi istituzionali sull’andamento della situazione».
Per conoscere le sorti del cantiere e soprattutto l’impatto di questi assestamenti sulla sicurezza della struttura nata per ospitare i bambini dell’asilo, si dovranno perciò attendere gli esiti dei vertici con gli esperti. Il sindaco auspica di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile «garantendo la priorità alla sicurezza dell’edificio». Ma le parole del primo cittadino non convincono le minoranze, da tempo critiche su quest’opera: «Questi eventi – replica al sidaco Alessandro Molgora sul blog del gruppo Cambiangera – non accadono su tutto il territorio di Angera, ma in aree ad alto rischio come quella: a pochi metri dalla palude, in vicinanza e in parte sopra l’area inconsistente dei riporti della Magnesia, con falde acquifere sottostanti e una roggia da voi intubata, su terreno a sua volta riportato ai tempi del parcheggio. Se della cosa se ne sapeva sin dall’estate scorsa solo oggi si avverte la necessità di avvisare la popolazione? Perché i 17 esperti dovrebbero dare una soluzione "a brevissimo" se non l’hanno data sino ad ora? Ma se la commissione non si è ancora pronunciata come fate a sapere che si può andare avanti così "con interventi mirati"?»
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