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In manette la banda dei ladri di barche

I Carabinieri hanno arrestato all'alba cinque persone nell'ambito dell'inchiesta sui furti di barche e motori nei porti del Lago Maggiore

I Carabinieri di Luino hanno arrestato cinque persone nelle province di Varese e Como, responsabili di associazione per delinquere finalizzata al furto, alla ricettazione e al  riciclaggio di barche, motoscafi e motori nautici.

La banda, composta in totale da otto persone (tre denunciate in stato di libertà) era specializzata nel furto di natanti e motori marini che venivano poi rivenduti previa “rigenerazione”  mediante la falsificazione dei documenti di bordo ed il trasferimento presso altri laghi del nord Italia.

L’indagine era partita nel settembre 2012, prendendo spunto da controlli a porti e cantieri presenti sul Lago Maggiore effettuati dalla motovedetta dei Carabinieri di Luino durante i quali era stato individuato un natante rubato a Verbania, sulla costa piemontese del lago.
La banda si era specializzata nella sottrazione e rivendita da e nei porti del Lago maggiore, del Ceresio ma anche del lago di Como e del Garda, di motoscafi di marca, realizzando un giro d’affari che, ad oggi, è stato valutato intorno ai 200.000 euro.

L’attività investigativa ha permesso di fare luce su diversi episodi, tra cui l’incendio che il 13 aprile 2011 aveva coinvolto 21 imbarcazioni in un cantiere nautico, per un danno calcolato in  800mila euro. Quella sera, colui che poi risulterà il capo della banda, aveva appiccato il fuoco ad una barca a remi usata per gli spostamenti all’interno del cantiere. Era una serata particolarmente ventosa, e la barca dopo aver rotto gli ormeggi aveva finito per incendiare le altre imbarcazioni, causando danni ingentissimi all’attività ed ai proprietari dei natanti. 
Le indagini erano state avviate dai Carabinieri di Luino nel settembre del 2012, quando, nel corso di un controllo ad un cantiere navale sul Lago Maggiore un ventunenne varesino era stato trovato in possesso di una barca risultata rubata sull’altra sponda del lago, a Verbania alcuni giorni prima. 
Verifiche più approfondite, e  un continuo scambio di dati e di notizie con i Comandi dell’Arma ubicati sul Lago Maggiore, ma anche su quello di Como e sul Garda, consentivano di individuare la banda specializzata  nel furto di barche.
La banda, per mascherare i furti e immettere le imbarcazioni sul mercato, approfittava del fatto che i natanti, a differenza delle autovetture, non hanno un libretto di circolazione legato allo scafo ma al motore.

I provvedimenti restrittivi:
– B.D. cl.1982 , residente a Besano (ordinanza di custodia cautelare in carcere)
– M.M. cl.1970, Grandola ed Uniti  (ordinanza di custodia cautelare domiciliare)
– L. C. cl.1982, residente a Besano (ordinanza di custodia cautelare domiciliare)
– B. L. cl. 1972, residente a Porto Ceresio  (ordinanza di custodia cautelare domiciliare)
– F. F. cl. 1991, residente a Varese (ordinanza di custodia cautelare domiciliare)

Pubblicato il 09 Marzo 2013
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