Colombo: “Sesto non è in svendita”
La posizione del sindaco e della giunta sul progetto di riqualificazione dell'area della ex vetreria. In programma incontri pubblici con i cittadini nei rioni e in comune
Cari Cittadini,
Sesto non è in svendita! Nelle ultime settimane un’irresponsabile opposizione, capitanata ormai da 20 anni dalle solite 4/5 persone, sta cercando di alimentare nei cittadini un clima di odio e di malignità nei miei confronti con tantissime bugie e mezze parole che non corrispondono alla realtà sull’Area Ex Avir, di proprietà di Esselunga SpA, e su altri argomenti.
In questi quattro anni da Sindaco ho subito diversi di questi attacchi e adesso che ne manca solo uno alla data delle elezioni, stanno inasprendo questo vecchio metodo, direi barbaro, ma a loro ben conosciuto, per distruggere l’avversario.
Peccato per loro che sono stato educato a non arrendermi davanti alle difficoltà, anzi a reagire e a dimostrare con i fatti il contrario. Così ho fatto in tutti questi anni, anche se – molte volte – tantissimi cittadini si sono sentiti offesi da queste provocazioni e mi hanno chiesto di rispondere, di prendere le opportune difese. Io però non li ho mai ascoltati (e spero che mi perdonino) e non mi sono mai fermato a ribattere, ho preferito lavorare. I risultati sono alla vista di tutti.
Sull’area Ex Avir però è giusto fermarsi, replicare, dire bene ai cittadini come stanno le cose ma per farlo mi servirebbero tutte le pagine di questo giornale. Quindi ho deciso con la mia maggioranza, di organizzare serate pubbliche nei rioni e in comune per spiegare le nostre scelte e soprattutto come stanno le cose, proiettando i documenti ufficiali presenti in comune, firmati davanti ai notai da quelle persone che stanno dicendo in questi giorni il contrario. Non voglio perdere ulteriore tempo ma vedendo gli ultimi 15 anni di storia Sestese mi vengono in mente tanti esempi di Svendita di Sesto… basti pensare a Oneda dove hanno lasciato realizzare diversi importanti complessi residenziali senza neanche pensare a mettere in sicurezza la strada di accesso (ci abbiamo dovuto pensare noi), basta vedere la bellissima frazione di Cocquo, aggredita in un modo smisurato dal cemento senza che venisse richiesto agli investitori di realizzare le reti del gas (ci abbiamo dovuto pensare noi) e della fogna, basti vedere il ‘cadavere’ del cantiere ex Q8, in pieno centro dove la città non ha avuto un solo beneficio, anzi ne è ferita tutti i giorni. Da loro non accetto insegnamenti, da voi cittadini sì, anche tutti i giorni. Per questi e per tanti motivi vi posso assicurare che tutte le scelte saranno prese nel rispetto delle vostre volontà con l’estrema convinzione che siano fatte nell’interesse di Sesto.
Sull’area Ex Avir stiamo rinegoziando alcune decisioni: sono passati diversi anni da quando sono state prese e il mondo in questi anni è cambiato, le stiamo prendendo sui parcheggi – che rimarranno ma saranno regolamentati in modo differente e ne verranno realizzati di nuovi – sui negozi di vicinato – che siamo riusciti a togliere in modo da non penalizzare il centro storico – e sul piano terra del vecchio forno che Esselunga lo doveva restituire alla cittadinanza ristrutturato. Vorrei sottolineare che la regolamentazione dei parcheggi darà la possibilità ad Esselunga SpA di farli pagare (Esselunga ha già dichiarato che per i suoi clienti saranno gratis) con tariffe progressive – la prima poco più onerosa rispetto alla tariffa comunale – per scoraggiare la lunga sosta che, vicino alla stazione, potrebbe diventare molto frequente.
La variazione più importante è sul vecchio Forno che è composto da due piani, tutte e due di 1000 metri circa, uno, quello al piano primo con soffitti e volte molto alti e belle con spazi importanti e possibilità di fare qualsiasi attività, l’altro di dimensioni uguali ma con soffitti più bassi, spazi suddivisi e in parte seminterrati. Le precedenti amministrazioni (quelli che oggi si lamentano) hanno sottoscritto un accordo che prevedeva che la parte bella andasse a Esselunga e la parte brutta a Sesto: se avessero fatto il contrario sarebbe stato forse più conveniente per Sesto.
Adesso dicono che ci sono dei diritti di prelazione sulla parte privata e che dovremmo esercitarli e quindi ricomprare da Esselunga questa parte del Forno: ma perché allora hanno SVENDUTO nel 2007 un intero piano, il più bello, che ora chiedono di comprare? Ma come è possibile che prima andava bene così e adesso chiedono il contrario … Mistero!! Vorrei capire perché l’opposizione, se non era d’accordo sulla vendita del piano terra del Forno, si è astenuta su questo punto in Consiglio Comunale: se fossi stato all’opposizione e non fossi stato d’accordo su una scelta della maggioranza, mi sarei buttato sul banco, avrei alzato la mano fino in cielo per votare contrario. Invece astensione … Mistero!!
Ad ogni modo, per avere un presidio pubblico in quell’area e per poter usufruire comunque di servizi pubblici, abbiamo chiesto a Esselunga SpA di cederci una parte degli edifici in linea presenti dietro al vecchio Forno, direttamente affacciati su via Risorgimento. Edifici storici caratteristici e di dimensioni e accessibilità interessanti, per poter eventualmente realizzare il Museo del Vetro e una sala polivalente per il Comune, da utilizzarsi per cultura, eventi e per ogni necessità. Abbiamo quindi proposto a Esselunga, visto che la proprietà del Forno è ormai compromessa – a prescindere da eventuali e impraticabili prelazioni – di riacquisire questa parte meno nobile del vecchio Forno per concentrare tutti i soldi (e si parla di milioni di Euro di valorizzazione, tra Forno e parcheggi) per realizzare la nuova Marna, luogo storico e amato da tutti i Sestesi. Da almeno 40 anni tutti i Sindaci lo hanno promesso senza mai realizzarlo. Anzi alcuni hanno solo sprecato soldi in tanti progetti e tante, tante parole. Io invece l’ho promesso e lo farò, con il vostro sostegno! Sono giovane e voglio cambiare la politica del promettere e del non fare.
Sul progetto di come sarà la nuova Marna vi prometto che, così come abbiamo fatto in diverse occasioni, daremo – a chi vorrà partecipare – la possibilità di esprimere i propri desideri e opinioni, la possibilità di decidere insieme a noi questo importante angolo di Sesto.
Sesto è cambiata, Sesto è migliorata, i Sestesi la stanno rendendo magica. State tranquilli: dopo tutta la fatica che abbiamo fatto, NON LA SVENDERO’!!!
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