Una fiaccolata per Alberto
Una fiaccolata silenziosa e civile, “non strumentalizzata”, come aveva chiesto il sindaco, malgrado la tensione sempre più crescente sulla vicenda: questa è stata la manifestazione di sabato sera a Brebbia
Una fiaccolata silenziosa e civile, “non strumentalizzata”, come aveva chiesto il sindaco, malgrado la tensione sempre più crescente sulla vicenda: questa è stata la manifestazione di sabato sera, 20 luglio 2013, a Brebbia. Non ci sono stati scontri o tensioni: la cittadinanza – erano centinaia le fiaccole – si è semplicemente “stretta in un abbraccio” ai genitori di Alberto, il ragazzino 14enne investito da un’auto che non si è fermata e il cui conducente è stato rintracciato e si è costituito solo dopo alcune ore. L’uomo, dopo essere stato arrestato, da sabato mattina – cioè dopo il suo interrogatorio, dove ha dichiarato il suo pentimento – è ai domiciliari e, al di fuori della manifestazione, il dibattito sul trattamento di chi si macchia di omissione di soccorso continua.
Tra i primi commenti alla fiaccolata quello di Stefano Candiani, senatore della Lega, su Facebook: «Dalla civilissima e intensissima manifestazione della comunità di Brebbia, arriva un forte messaggio di solidarietà alla famiglia di Alberto e un monito preciso: l’omissione di soccorso DEVE essere considerata un reato gravissimo e chi se ne rende colpevole deve essere perseguito con durezza, – ha commentato Candiani – Martedì interverrò in Senato in tal senso. E chiederò sostegno a tutte le parti politiche». Anche Francesca Brianza, che ha partecipato alla manifestazione ha commentato: «Centinaia di fiaccole e i bambini in coro che urlano “Alberto non mollare! Brebbia è tutta qui. L’omissione di soccorso è un atto ignobile».
«E’ stata una bellissima festa, una manifestazione solidale e civile – ha commentato il sindaco, Domenico Gioia – Mi ha fatto molto piacere che la comunità di Brebbia abbia fatto qualcosa per qualcuno e non contro qualcuno. In particolare, sono molto grato alle organizzatrici, le signore Zanchin e Podetta, che sono state molto brave a tenere sotto controllo e in pace. C’erano tra le 300 e le 350 persone, con tantissimi bambini e famiglie». Una manifestazione, quindi, con il pensiero tutto rivolto ad Alberto: «Per il quale sembra siano in vista anche delle belle notizie: mi hanno parlato infatti disuoi sensibili miglioramenti».
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