“Il futuro delle Fornaci sta nell’impegno dei privati”
Dopo le polemiche sulla sicurezza del posto e sul degrado ambientale, l’intervento del primo cittadino Luciano Pezza
Le Fornaci di Caldè? Un luogo bellissimo, ma di proprietà di privati, dove il Comune non può fare nulla, né per le condizioni in cui versano gli immobili, né sul piano della sicurezza dei bagnanti.
Questo, in estrema sintesi, il commento del sindaco di Castelveccana Luciano Pezza in merito alla richiesta della lettrice che ha assistito al salvataggio di tre uomini in un contesto a sua detta insicuro e degradato.
Sindaco, la lettrice parla di un enorme buco nella rete di cinta della proprietà, che permette a chiunque di entrare nell’area delle Fornaci: chiede al Comune di intervenire: cosa potete fare?
«Nulla: le Fornaci sono proprietà privata e non è possibile accedervi se non andando contro la legge, chi lo fa compie un illecito a suo rischio e pericolo – spiega il sindaco di Castelveccana, dove si trova la frazione a lago di Caldè – . La proprietà del fondo e di quanto ci sta sopra non a caso ha recintato l’area: spetta ad essa far rispettare il divieto di ingresso, non al Comune».
Però c’è molta gente che vi pianta le tende, che si porta da mangiare, accende fuochi e lascia in disordine. E – fatto dimostrato dalla lettera e dalla telefonata fatta alla lettrice – anche la questione legata alla sicurezza dei bagnanti e all’eventuale accesso nell’area di mezzi di soccorso.
«Anche in questo caso posso dire che il comune non può fare nulla – spiega il sindaco – . Chi fa il bagno lì sa di essere in un posto dove non è assicurata la sorveglianza di bagnini o di personale esperto: non è una spiaggia pubblica! Con grande rammarico, inoltre, sono a conoscenza dello stato di abbandono di questi luoghi, dove tra l’altro in passato vennero organizzate feste illegali e rave party, ma l’amministrazione non è deputata a pulire una proprietà privata».
La lettrice chiede quali misure può il comune prendere per evitare questa situazione, per migliorare le cose…
«Guardi, faccio riferimento alla presa di posizione di Legambiente e altri che qualche giorno fa proprio sul vostro giornale hanno trovato spazio. Il punto – spiega, concludendo, il sindaco Pezza – sta nel fatto che il Pgt approvato in Regione anni fa (e che è sempre lo stesso, non è cambiato) prevede il recupero dei manufatti per 32 mila metri cubi e l’apertura di una passeggiata e di un percorso ciclabile fino a Porto Valtravaglia. A tal proposito si è parlato di una “colata di cemento”. Ora: il comune non ha la possibilità di acquistare l’area, che è di una società di Roma facente capo alla famiglia Pennacchi, ultima proprietaria della fornace. Quindi spetterà al privato la realizzazione di quest’opera. Se Legambiente, il Fai o altri vorranno procedere all’acquisto degli immobili, che si accordino con l’attuale proprietà. Ma fino ad allora tutte le polemiche saranno semplici chiacchiere, solo parole. La realtà è ben diversa: se la sia vuole lasciare in queste condizioni, lo dico chiaramente, non sarà il comune a farsi carico della risistemazione. Un’ultima considerazione me la faccia fare, anche per avere diritto di replica nei confronti di Legambiente: sa qual è la media di nuove costruzioni sul comune di Castelveccana negli ultimi anni? E’ di 2, 3 case l’anno. Se si vuole accusare di cementificazione selvaggia, si vada altrove a farlo».
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