Cambiangera contro il muro che “allontana” il lago
La presa di posizione dell'ex consigliere Molgora: «L'opera blinda con un muraglione di cemento quella che era una caratteristica area di approccio naturale»
Il gruppo Cambiangera, guidato dall’ex consigliere comunale Alessandro Paladini Molgora (ex perché il comune di Angera è attualmente commissariato), critica il cantiere sul lungolago.
«Rieccoci da capo – scrive in una nota – con con opere discutibili e dannose. L’ultima inizativa urbanistica della passata gestione ripresenta problemi di scarsa valutazione degli aspetti paesaggistici, di utilità e praticabilità. L’opera sembra blindare con un muraglione di cemento, inagibile a chi vuole accedere al lago, quella caratteristica area di approccio naturale a lago per animali e persone con barche o altri natanti come da sempre era consuetudine».
«In quell’area – prosegue Molgora – vi erano parcheggiate e attraccavano diverse barche; accedevano comodamente al lago le imbarcazioni; gli animali salivano e ritornavano all’acqua. Con questo muro con pendenza del 100% (45°; 2×2 metri) diventa impossibile attraccare e scendere a riva, dovendo nel caso camminare su un muraglione dalla pendenza impraticabile. Anche al pontile della Canottieri sarebbe stato impossibile accedere. Ora, dopo interessamento dei canottieri si pensa di fare una variante per loro con un piano meno ripido che porti al pontile.
Ma come sempre rimane il problema di chi pagherà queste varianti, di chi ha previsto, di chi ha pensato quest’opera che di fatto nega il lago a chiunque (se non al semplice sguardo); del perché di un progetto così negativo nel rapporto uomo-lago; di chi doveva controllare e accorgersi della preclusione all’accesso (anche a previsti pontili) . Così facendo il lago ci viene negato per diventare una vetrina cementificata e lastricata. Così l’ambiente perde definitivamente la vocazione di abitat in cui sia l’uomo, l’animale e le acque interagiscono. Addio definitivo a quel legame tra il lago e la gente di Angera che da sempre lo vive. Il luogo viene trasormato in una sterile passerella per turisti annoiati. Ma voi pensate che qualcuno si sia posto questi interrogativi?».
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