Il sindaco: “Ci batteremo contro la tirannia di una minoranza”
Marco Colombo commenta la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della comunità islamica e promette una nuova battaglia legale
«I cittadini non vogliono la moschea a Sesto Calende e trovo assurdo forzare la mano in questo modo». Il sindaco Marco Colombo non ha intenzione di fare un passo indietro e riaprire la questione moschea dopo che il Tar della Lombardia, accogliendo il ricorso della comunità islamica, ha di fatto imposto al comune di riesaminare la richiesta di individuare un’area da adibire a luogo di culto. «Non abbiamo ancora ricevuto al protocollo la sentenza del Tar e quindi non è possibile da parte nostra divulgarla – spiega Colombo -. È chiaro che anche noi abbiamo informazioni che confermano la circostanza. Nonostante la sentenza siamo ancora convinti di avere ragione: i cittadini sestesi non vogliono una moschea in casa». Colombo annuncia un immediato ricorso: «Fin tanto che sarò Sindaco, con la mia maggioranza, ci batteremo nelle sedi competenti per evitare che ciò avvenga: ci stiamo già preparando per chiedere la revisione della sentenza. Spero che l’associazione islamica non vorrà insistere nel chiedere un luogo di culto a dispetto della volontà della stragrande maggioranza della comunità sestese: questa insistenza sta superando il principio della libertà religiosa e sta diventando una vera "tirannia della minoranza" nei confronti di una comunità che, senza ombra di discriminazione, tuttavia ritiene ancora oggi improponibile una moschea a Sesto Calende. Ci batteremo per quello in cui crediamo e, nel pieno rispetto della legge, ci promettiamo di resistere. Mi chiedo se altri farebbero la stessa cosa. Cosa avrebbe fatto ad esempio l’opposizione?».
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