Muretti e aree umide tra le opere per la tutela dei piccoli anfibi varesini
Grazie all'intervento diffuso su tutto il territorio provinciale per la tutela della biodiversità gli animali potranno disporre di nuovi e più ampi territori dove "mettere su famiglia"
Oltre 500 metri di muretti a secco, 8 nuove aree umide e 2 ripristinate in un territorio che va da Brinzio fino a Sesto Calende. Sono le prime opere realizzate grazie al TIB, il “Trans Insubria Bionet”, il progetto di tutela della biodiversità promosso da Provincia di Varese, Regione Lombardia, LIPU–Birdlife Italia, Fondazione Cariplo, con il sostegno dell’Unione Europea, progetto che opera sul corridoio ecologico che collega il Parco del Campo dei Fiori e il Parco del Ticino (creando un anello di congiunzione tra le Alpi e la Pianura Padana) e che interessa ben cinquanta Comuni del Varesotto.
Grazie all’apertura di nuove aree umide, collocate strategicamente laddove è stata censita la presenza di anfibi, questi animali potranno disporre di nuovi e più ampi territori dove "mettere su famiglia" e riposare dopo le fatiche del viaggio: a parte la rana verde, infatti, che staziona abitualmente negli stagni, tutte le sue cugine vivono nei boschi e si spostano nelle zone umide solo per riprodursi.
«A vigilare sull’efficacia dell’operazione sarà un gruppo di erpetologi, che per alcuni anni osserverà l’evoluzione di queste nuove aree umide – precisa Dario Galli, commissario straordinario della Provincia di Varese – Le zone prescelte si trovano in continuità con altre pozze, così che le popolazioni di anfibi possano più facilmente distribuirsi e proliferare. Un obiettivo importante perché, come dimostra un recente studio commissionato all’interno dello stesso progetto TIB, la nostra provincia è una preziosa culla di biodiversità per quanto riguarda gli anfibi. Sono state infatti censite numerose specie, dal rospo comune alla rana verde, dalle rane rosse alle salamandre, dai tritoni alla rana temporaria, fino alla rana di Lataste, che vive esclusivamente nella Pianura Padana».
Ai rettili e ad alcuni piccoli mammiferi sono destinati, invece, i muretti a secco, tipica costruzione del paesaggio agricolo tradizionale. «Usati per segnare i confini delle proprietà o per terrazzare le aree collinari o montane, sono praticamente scomparsi con l’avvento dell’agricoltura intensiva odierna – puntualizza Massimo Soldarini, Responsabile Lipu per il progetto – Tuttavia, le fessure tra i sassi dei muretti realizzati a secco rappresentavano un indispensabile rifugio per molti piccoli animali e, soprattutto, per i rettili, che d’estate sfruttavano il calore delle pietre anche per regolare la propria temperatura». I nuovi muretti ripristineranno gli antichi ripari di questi animali, ma senza causare alcun pericolo per l’uomo, come sottolinea Soldarini: «Va ricordato, infatti, che i rettili attaccano solo se disturbati e mai di proposito».
“Per finire – aggiunge il commissario – vorrei ricordare che i lavori per la realizzazione di queste bio-opere sono stati affidati, tramite gara d’appalto pubblica, a un’azienda di ingegneria ambientale del Varesotto: un esempio positivo di come la tutela dell’ambiente possa andare di pari passo con nuove opportunità di lavoro locale».
Piccole aree umide e muretti a secco non sono gli unici interventi previsti dal Life TIB: prima dello scorso Natale è stata messa in sicurezza una porzione di linea elettrica, nel comune di Mornago, lungo il torrente Strona, per ridurre al minimo i rischi di impatto degli uccelli. Inoltre entro l’estate verranno attivati i cantieri per la realizzazione di sottopassi stradali destinati ad anfibi.
Partito a settembre 2011 e destinato a chiudersi entro il 2015, il TIB punta a salvaguardare quel corridoio ecologico che, collegando il Parco Campo dei Fiori al Parco del Ticino, rappresenta un indispensabile anello di congiunzione tra le Alpi, la Pianura Padana e, di conseguenza, gli Appennini e il Mediterraneo. A conferma della sua importanza strategica, TIB ha ottenuto un importante finanziamento dalla Comunità Europea tramite il programma “Life + 2010 Natura”.
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