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L’addio a Sara e al suo sorriso

Paese fermo per lutto, molte amiche, compagne di classe e di squadra, gli animatori dell'oratorio: c'erano tutti al funerale della ragazzina investita davanti a casa

C’erano tutti per dare l’ultimo saluto a Sara, la ragazzina morta dopo essere stata investita da un’auto proprio davanti a casa, al ritorno dalla palestra. Vicino ai suoi genitori e alla sorella maggiore c’erano le compagne di classe, le amiche, le compagne di squadra, gli animatori dell’oratorio. C’era tutta Brebbia, che per un giorno si è fermata per lutto, per ricordare quella ragazzina di 14 anni che con il suo sorriso sapeva coinvolgere e rendere migliori le giornate. La chiesa parrocchiale era piena, così come il sagrato, troppo piccoli per contenere il dolore e la voglia di salutare Sara per l’ultima volta. Il parroco, don Paolo, dopo aver letto un passo del Vangelo di Marco, nell’omelia ha ricordato il gesto d’amore dei genitori di Sara, che hanno donato gli organi di loro figlia. Poi si è rivolto ai ragazzi, molti dei quali ha incontrato nelle sere scorse, i più colpiti da questa tragedia insieme ai famigliari della giovane. Don Paolo ha raccontato della difficoltà di dare spiegazioni e giustificare una simile perdita, delle domande dei ragazzi, sgomenti di fronte al dolore e alle domande che sorgono in questi frangenti: «Spiegare perchè si deve amare gli amici, i fratelli se poi dobbiamo soffrire così tanto non è facile. Oggi vi dico che il bello che rimane sono i ricordi, i momenti vissuti insieme. La bellezza vince la morte – ha detto don Paolo -. Ogni cosa che farete, ogni volta che giocherete, dovrete farlo anche per Sara: solo così lei rimarrà con voi». Sull’altare, di fianco alla bara coperta di fiori bianchi, c’era anche la maglia da gara della giovane pallavolista, la numero 14. Al termine dell’omelia, davanti ad una chiesa commossa, don Paolo si è rivolto direttamente a Sara: «Ti ringraziamo», ha detto a nome di tutta la comunità.  

Pubblicato il 18 Marzo 2014
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