Palazzo Crivelli Serbelloni, nuovo look completato fra pochi giorni
L'edificio storico, sede della banca Popolare di Bergamo, oggetto di un sopralluogo del sindaco Andera Pellicini, entusiasta per la qualità dei restauri
Il restauro della facciata a lago del Palazzo Crivelli Serbelloni, sede della Banca Popolare di Bergamo, già Popolare di Luino e di Varese, è quasi terminato. Questa mattina il Sindaco Andrea Pellicini, unitamente allo storico dell’arte Federico Crimi e a diversi componenti dell’Ufficio Tecnico dell’Ente, ha effettuato un sopralluogo, salendo in cima all’ultimo ponteggio.
"La banca sta realizzando un lavoro fantastico – ha dichiarato Pellicini – Un’opera di pulizia della facciata che ci farà scoprire un edificio storico riportato al suo antico splendore. Vedere il nostro lungolago da questa prospettiva è davvero appagante". Il restauro della facciata dovrebbe terminare entro i prossimi quindici giorni.
"Sarebbe bello – conclude il Sindaco – Mostrare l’opera per la festa patronale dei S.S.Pietro e Paolo".
Il palazzo dei Conti Crivelli, infatti, fu ricostruito su parziali preesistenze dal 1773, non appena la famiglia milanese subentrò nei diritti feudali su Luino e zona, secondo il progetto grandioso dell’allora architetto capo della fabbrica del Duomo di Milano, Felice Soave, all’avanguardia nella sperimentazione del nascente linguaggio neoclassico. Si pensava ad un unico edificio, congiungente l’antico palazzo Marliani (ora Municipio) e l’oratorio di S. Giuseppe. Il corpo centrale non fu mai completato e fu demolito nel 1889 – allorché Giuseppe Crivelli cedette i fabbricati ad uso pubblico – per creare la piazza che ancora separa il Municipio (ala nord dell’incompleto palazzo) e la Vostra filiale (ala sud).
Negli ultimi decenni dell’800, Municipio e Banca (allora Popolare di Luino e di Varese) hanno rappresentato i fulcri di uno sviluppo economico e sociale la cui azione interrelata ha sostenuto e promosso la crescita di Luino e la sua trasformazione, negli anni immediatamente successivi all’inaugurazione della ferrovia del Gottardo (1881), da paese a città. Non a caso, per queste due fondamentali istituzioni, sono stati ricuperati, in fasi diverse (il Municipio nel 1889, la Banca nel 1910), i caseggiati di più alto valore rappresentativo, laddove l’una e l’altra istituzione hanno potuto esaltare un’emblematica continuità con le secolari sedi dell’autorità locale, ma allo stesso tempo marcare il distacco e l’avvicendamento con antiche manifestazioni del potere feudale.
La Banca, soprattutto, ha saputo valersi – sino a non pochi anni fa – delle qualità simboliche di un’architettura concepita esplicitamente per la manifestazione di alti valori civili e di decoro urbano, quale quella neoclassica impostata dall’arch. Soave riletta e amplificata con il progetto di sopralzo dell’ing. Campagnani (1911).
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