Scoperto dalla Finanza un deposito abusivo di ricambi per moto e auto
Sospetta la provenienza degli accessori. La merce venduta in nero e senza il rilascio di certificazione fiscale. Sequestrati migliaia di prodotti
Pneumatici, cofani, fari, porte, parafanghi e cerchioni, ma anche motori completi e intere carrozzerie: un vero e proprio grande magazzino di autoricambi con i pezzi delle grandi marche, pronti per essere venduti a normali clienti.
È stato scoperto giovedì scorso dai finanzieri della compagnia di Luino un deposito clandestino di pezzi di ricambi di auto e moto che, dopo una rapida attività info-investigativa, sono stati localizzati all’interno di un complesso residenziale, in due box auto interrati, intestati a terze persone ma in effettivo uso ad un cittadino di origine polacca.
Approfittando della tranquillità creata dall’inaugurazione dei mondiali di calcio, in tarda serata, il cittadino polacco, dopo aver parcheggiato la propria autovettura lontano per non destare sospetti, si è diretto velocemente verso i box con l’intento di prelevare qualcosa.
Ma ad aspettarlo ha trovato i finanzieri di Luino.
Immediatamente è emerso che il cittadino polacco utilizzava i due box auto come sistemazione d’emergenza ed i finanzieri lo hanno trovato in possesso di migliaia parti di auto: un rifornimento degno di un grande negozio di autoricambi, di cui il cittadino polacco non è riuscito a fornire alcuna spiegazione.
L’attività di servizio, coordinata dal sostituto procuratore Annalisa Palomba, ha permesso di eseguire una perquisizione locale in località Grantola, luogo di residenza del cittadino polacco, dove i finanzieri hanno rinvenuto un altro locale, sempre a lui in uso, "colmo" fino al soffitto di altri pezzi di autoveicoli e moto.
I pezzi di ricambio venivano ceduti in nero e senza rilasciare alcuno scontrino fiscale. Per questo i prezzi erano notevolmente concorrenziali rispetto a quelli di mercato e la coda di clienti – creata con il passaparola e con l’utilizzo di internet – si i era fatta davvero folta.
Sono tutt’ora in corso indagini di polizia giudiziaria al fine di stabilire l’esatta provenienza dei ricambi e ricostruire la natura dei rapporti esistenti tra i rivenditori di pezzi ed alcuni ladri d’auto ed altri "incauti" clienti, non tralasciando la circostanza che possano provenire dalla vicina Svizzera.
Inevitabile per il cittadino polacco la denuncia a piede libero per il reato di ricettazione.
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