Ferrovie, slittano di 3 anni i lavori di adeguamento in attesa di Alptransit
Riunione tecnica in Regione per fare il punto sul piano di Rfi per rendere adeguate le linee ferroviarie in attesa dell’alta velocità svizzera
95 convogli al giorno, ciascuno della lunghezza di 750 metri: Maccagno, Luino, Laveno, Ispra e poi giù fino a Gallarate carichi di merci che arriveranno con l’Alptransit. C’erano tutti, i sindaci della linea, a Milano oggi, 26 marzo, per parlare di un’opera importante, che diverrà realtà fra pochissimo e che – per i territori interessat – costituisce anche un problema.
Con loro l’assessore ai trasporti di Regione Lombardia Alessandro Sorte, i vertici di Rfi, e la consigliera regionale Francesca Brianza. Il punto nodale sono le cosiddette opere di compensazione sulla linea, in previsione dell’incremento di passaggio di treni dovuti all’Alp Transit, l’alta velocità Svizzera che presto sarà pronta e che si innesterà sulla Bellinzona-Gallarate per garantire continuità dei trasporti merci lungo l’asse nord-sud. Il problema è che questa linea è vetusta, con passaggi a livello che tagliano in due i paesi e sbucano da gallerie al limite con la sicurezza. Oggi c’è una notizia: cambiano i tempi per la sistemazione della linea.
«Siamo preoccupati, come lo sono i sindaci del Gambarogno (regione ticinese interessata dalla linea ad alta velocità ndr) perché vogliamo che i lavori di adeguamento della linea vengano effettuati – ha spiegato di ritorno da Milano il sindaco del comune di Laveno Mombello Graziella Giacon – . Rfi ha assicurato di impegnarsi nella realizzazione delle opere ma purtroppo in tempi più dilatati: dal 2017 la conclusione dei lavori slitterà al 2020. Si parla di sistemazione della linea e delle gallerie, che al momento non sono a norma. Sono anni che ci battiamo sul tema».
Laveno ha le gallerie, un passaggio a livello in entrata in paese – quello di via Labiena – e sarà anche stazione di scambio.
«Il passaggio a livello di via Labiena già oggi è un problema che costringe i mezzi di soccorso ad un giro lunghissimo in caso di emergenza – spiega il sindaco Giacon – . Figuriamoci cosa accadrà con un volume di treni ben superiore a quello attuale con convogli fermi in stazione». Su quest’opera si sta da tempo parlando: il costo per realizzare un sottopasso ammonta ad una decina di milioni: la stima risale al 2010 quando venne fatto un sopralluogo tecnico dalla Provincia.
Non solo Laveno è toccata da questa preoccupazione: altra stazione di scambio sarà Ispra: anche qui ci vorranno lavori di adeguamento della linea, mentre anche a Sangiano il proble a passaggi a livello è presente più che mai. Qui anzi, i passaggi a livello sono addirittura sei, e di fatto tagliano completamente in due il paese. Anche nella città di Gallarate c’è un ultimo passaggio a livello, nel quartiere di Crenna(ma negli immediati dintorni ci sono anche diversi sovrappassi e sottopassi).
Attualmente la fase dei lavori è quella progettuale, che terminerà nel 2015. L’assessore ai trasporti ha lasciato aperta la possibilità di ascolto del territorio: tra un mese vi sarà un incontro alla sede varesina della Regione di viale Belforte fra Regione, Ferrovie e sindaci, mentre settimana prossima è previsto un incontro in Provincia. Villa Recalcati in passato ha eseguito diversi sopralluoghi tecnici sulla linea, ora completati, per capire quali soluzioni adottare e proporre a Rfi.
Oltre confine, intanto, si lavora. Il tempo passa e il fatidico “gong” che suonerà ai cantieri dell’alta velocità svizzera si avvicina: neppure a farlo apposta è stata anticipata di un anno la fine dei lavori alla galleria di base del Gottardo, l’opera più importante terminerà nel 2016, e non nel 17, come inizialmente previsto.
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