Il trasporto dei giornali? Un affare “in nero”
Scoperte dai carabinieri del Nucleo Tutela del Lavoro sei imprese irregolari che impegavano una quindicina di lavoratori, tutte basate a Cassano. Denunce anche in cantieri edili nella cittadina, a Samarate e a Taino
Il giornale? Lo portavano i lavoratori “in nero”, impiegati in una serie di ditte che avevano sede a Cassano Magnago. Lo scenario emerso dall’indagine del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Lavoro è inquietante: un mosaico di piccolissime imprese, con pochi addetti ciascuna, che lavoravano nell’illegalità, appoggiandosi ad un deposito più grande.
In totale i carabinieri del Comando di Varese hanno trovato 15 persone, formalmente impiegate da 6 ditte, tutte rigorosamente in nero: i militari hanno applicato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale a carico delle 6 aziende, di cui 5 erano gestite da stranieri (o quantomeno intestate a loro).
Non è l’unico caso di lavoro nero scoperto negli ultimi giorni, nella zona del Gallaratese, dal Nucleo Tutela del Lavoro dei Carabinieri: un cantiere a Cassano Magnago è stato sequestrato e sono state denunciate 3 persone denunciate per violazioni connesse a inadempimento da parte CSE (coordinatore alla sicurezza in fase di esecuzione), mancata redazione POS (Piano Operativo della Sicurezza), mancata verifica attrezzature conformi relative agli artigiani, mancanza della messa a terra dell’impianto elettrico.
Altro cantiere non in regola è stato scoperto a Samarate, in questo caso una persona è stata denunciata per violazione connesse a parapetto non conforme e mancata conformità impianto elettrico. Da ultimo, un’altra persona è stata denunciata a Taino per violazioni connesse a mancata redazione POS, lavori in quota non in sicurezza per mancanza progetto del ponteggio e del castello di carico. L’attività imprenditoriale è stata sospesa per superamento del 20% di lavoratori in nero, omessa formazione, informazione e visita medica di un dipendente.
Dal punto di vista delle sanzioni e delle multe, questi episodi e altri nella zona del Saronnese hanno portato all’emissione di sanzioni amministrative pari ad € 125.000,00, di ammende per € 194.000,00, e ad un recupero per evasione contributiva pari a € 64.000,00.
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