Il Museo di Maccagno ricorda il fondatore a cento anni dalla nascita
Sono oltre quaranta le opere d'arte che compongono l'omaggio artistico in memoria di Giuseppe Vittorio Parisi, ospitato dal Civico Museo di Maccagno che porta il suo nome
La mostra, intitolata “1915 – 2015. Un secolo con Giuseppe Vittorio Parisi”, sarà inaugurata domenica 20 settembre e resterà aperta al pubblico fino al primo novembre 2015.
L’intenso percorso di vita artistica di Giuseppe Vittorio Parisi evidenzia un curriculum professionale di forte presenza e un impegno costante per la divulgazione e la valorizzazione dell’Arte Contemporanea.
Nato a Maccagno nel 1915, Giuseppe Vittorio Parisi si forma a Milano e successivamente a Roma dove frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia, approfondendo i temi legati alla visione e conseguendo nel 1942 il diploma di regia.
Attivo promotore del rinnovamento nelle Arti e fautore della continua ricerca entro l’orizzonte della contemporaneità, Giuseppe Vittorio Parisi sviluppa la propria ricerca nel campo della pittura e della scultura, insegna educazione visiva negli istituti superiori d’arte di Roma e Velletri, tenendo corsi di industrial design presso il suo studio.
Risale agli anni Settanta, il progetto della costituzione di un Museo d’Arte Contemporanea a Maccagno, idea accolta dall’Amministrazione Comunale e tradotta nella realtà attuale del Civico Museo, firmato dal celebre architetto Maurizio Sacripanti.
“Il Fondo iniziale, costituente la Raccolta del Museo – spiega Fabio Passera, sindaco del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca – consiste nella cospicua donazione effettuata dai coniugi Parisi Valle, comprendente opere a firma del nostro storico concittadino e molte altre appartenenti a noti autori del Novecento. Quello che ospitiamo, fino al primo di novembre, è un omaggio in ricordo dell’opera, della ricerca teorica e della sperimentazione artistica e visiva di Giuseppe Vittorio Parisi.
Sono davvero contento che oggi il Museo cittadino riesca ad attirare sempre nuovo e diverso pubblico; credo che sia il modo più autentico e giusto non solo per ricordare la memoria del suo fondatore, ma anche per rinnovare il mondo culturale prealpino, allargando sempre più i potenziali fruitori dei luoghi di cultura, condividendo interessi ed aspettative delle nuove generazioni, anche in senso europeo”.
“Una narrazione per exempla, una panoramica che dia conto delle innovazioni così come delle anticipazioni di soluzioni artistiche che hanno cambiato il corso della cultura dei nostri giorni. Quella di Maccagno non vuole essere una mostra antologica ma un tributo, un grato festeggiamento a cento anni dalla nascita del fondatore del Civico Museo – spiega Clara Castaldo, giornalista, storico dell’arte e curatrice della rassegna – Con lo staff del Civico Museo abbiamo pensato ad un allestimento che riportasse allo sguardo del pubblico una selezione di opere, alcune delle quali inedite, che danno conto della vastità dei materiali impiegati da Giuseppe Vittorio Parisi per i propri lavori. Ma anche degli studi, delle riflessioni intellettuali, delle tangenze e in molti casi delle “previsioni” profetiche su quelli che sarebbero diventati i nuovi e rivoluzionari corsi delle arti visive.
Così, idealmente, oltre le opere selezionate per l’occasione, si possono intravedere significative tangenze e rimandi ai lavori di Lucio Fontana, Jean Fautrier, Alberto Burri, Robert Motherwell, Ellsworth Kelly, Frank Stella e Barnett Newman. A me pare, insomma, che il percorso di Giuseppe Vittorio Parisi si presenti in consonanza con le esperienze artistiche a forte vocazione razionale, nate sotto il segno dell’astrazione geometrica, sviluppatesi tra 1945 e 1969, destinate a “bussare fino alle porte” della optical art. Tanti sono i richiami – talvolta solo accennati, altre volte più schietti e presenti – ai sentieri di ricerca di Max Bill, Johannes Itten, Josef Albers, e gli italiani Pietro Consagra, Atanasio Soldati, Mauro Reggiani e Bruno Munari”.
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