Il nuovo Abaco cambia “le regole” per costruire nel Parco del Ticino
È il nuovo strumento rivolto ai tecnici che devono cercare soluzioni adatte a inserirsi nel paesaggio del parco, in caso di recuperi o nuove costruzioni
Cambiano le regole per riqualificare o costruire nuovi edifici all’interno del Parco del Ticino: l’ente Parco si è dotato di un nuovo e innovativo strumento di supporto alla progettazione all’interno dell’area protetta, e per questo di più facile gestione per l’Amministrazione e per gli utenti: l’Abaco del Territorio del Parco a fini paesistici.
Grazie al nuovo regolamento saranno ammessi progetti di riqualificazione o di nuove costruzioni che introducano novità architettoniche purché capaci di rispettare e valorizzare le caratteristiche storico-architettoniche degli edifici presenti e siano in grado di contribuire ad una ricostruzione dell’unicità e dell’identità paesaggistica del contesto.
Via libera, dunque, alle nuove tecnologie, fermo restando la salvaguardia e la valorizzazione del contesto paesaggistico esistente.
L’Abaco così concepito, che sostituisce il tradizionale “Abaco delle Tipologie Rurali”, vuole essere un importante strumento di indirizzo e regolamentazione per la progettazione rivolto principalmente ai tecnici che si trovano ad operare nel territorio protetto, consapevoli che ogni intervento, se correttamente “studiato” e progettato, possa contribuire alla salvaguardia e alla valorizzazione di un contesto paesaggistico, ambientale, sociale ed economico tanto importante e unico quanto fragile quale quello del Parco del Ticino.
«Il precedente Regolamento, sino ad ora il principale strumento normativo di riferimento per l’Ente nell’esame paesistico e per i professionisti per la progettazione all’interno dell’area protetta ha evidenziato negli anni una serie di limiti di applicabilità e di gestione che ne hanno reso necessaria una sua revisione» spiega Gioia Gibelli, consigliere del Parco con delega al Settore Pianificazione, Paesaggio e GIS, Settore Gestione siti “Natura 2000.
«Dal lavoro avviato nel 2013 nell’ambito del Tavolo Tecnico del Parco (costituito dai Tecnici del Parco, dai componenti della Commissione stessa nonché da Rappresentanti degli Enti del Parco: Comuni, Provincie e Città Metropolitana) – continua Gibelli – ne è scaturito un prodotto più ampio, riferito non più solo alle tipologie rurali, caratterizzato da una maggior flessibilità e apertura nei confronti di nuove soluzioni progettuali, mantenendo comunque salvo il regime vincolistico, in termini di interventi ammessi, del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco».
Con il rinnovato Abaco si è voluto integrare e aggiornare le indicazioni del precedente regolamento per quanto concerne le tipologie rurali, operando una distinzione in relazione al valore storico, culturale ed ambientale dell’edificato esistente e quello di nuova realizzazione, e su questa base graduare divieti e prescrizioni, nonché fornire indirizzi e criteri di progettazione per le altre categorie edilizie (commerciali, produttive, ecc.) e non propriamente tali, ma comunque ricadenti tra le casistiche di intervento realizzabili all’interno del Parco (sistemazione spazi aperti, realizzazione di elementi di ricucitura ecologica…).
Al fine di consentire la conoscenza e la comprensione degli elementi innovativi, il Parco del Ticino organizza una serie di incontri, aventi valore di corso di formazione e aggiornamento, rivolti a tecnici comunali e professionisti operanti sul territorio del Parco. A tali corsi parteciperanno funzionari della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano, ed è stato altresì inoltrata richiesta di accreditamento presso il Collegio dei Geometri e gli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti.
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