Colmegna, “Intitoliamo il lungolago a Guido Petter”
Fu uno dei più grandi studiosi di psicologia infantile in Italia. La proposta nell’ultimo consiglio comunale. Il sindaco: “Richiesta ragionevole e doverosa”
Partigiano, accademico, fondatore della facoltà di Psicologia dell’Età Evolutiva all’università di Padova, ricercatore e scrittore conosciuto in tutto il mondo.
È questa, in estrema sintesi la vita di Guido Petter, personalità di spicco luinese a cui Giovanni Petrotta, consigliere comunale del gruppo “L’Altra Luino” ha pensato di dedicare un luogo romantico e di grande impatto paesaggistico: il lungolago di Colmegna (nella foto, uno scorcio della celebre passeggiata).
Perché Colmegna, la frazione a nord di Luino sulla strada che porta a Maccagno? Perché proprio qui nacque Petter, il 20 aprile 1927, morto il 24 maggio 2011 all’ospedale di Dolo nel Veneziano dove era stato ricoverato a seguito di un malore mentre a Spinea (Ve) in una manifestazione pubblica stava parlando della Costituzione italiana a un gruppo di giovani e ai loro genitori.
La proposta dell’intitolazione del lungolago al Professore è planata in consiglio comunale nella serata di ieri sera come un’oasi di tranquillità fra le proteste per la neve e la sanità luinese: lo stesso sindaco Pellicini ha ringraziato il consigliere comunale estensore della proposta per l’idea valutandola come «richiesta ragionevole e doverosa» che verrà sottoposta alla maggioranza.
A dire il vero il “caso Petter” è salito all’onore delle cronache di recente, nel bel mezzo delle polemiche seguite alla contestazione di un altro professore, l’editorialista del Corriere della Sera Angelo Panebianco durante una lezione all’Università di Bologna proprio per via di un articolo recentemente pubblicato sul quotidiano di via Solferino.
Benedetta Tobagi in un pezzo di martedì 23 febbraio su “La Repubblica” ricordava, citando i recenti fatti avvenuti all’ateneo bolognese, di un’aggressione simile accaduta proprio al professor Guido Petter, negli anni Settanta, all’Università di Padova, da parte di alcuni studenti dell’Autonomia.
Scrive Benedetta Tobagi: «Al compianto professor Guido Petter, docente di psicologia all’Università di Padova ed ex partigiano comunista, toccava di sentirsi dare del “fascista”, da parte degli studenti dell’Autonomia che gli impedivano di far lezione (“ Fascisti siete voi che mi impedite di parlare”, replicava: lo punirono a colpi di chiave inglese, sopravvisse per miracolo”)».
«Ho quindi pensato, in qualità di consigliere comunale, essere mio dovere porre questa interrogazione affinché il Comune di Luino ricordi con una intitolazione pubblica il nostro cittadino illustre che ha lasciato una propria impronta a livello nazionale ed internazionale
Professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Padova, è considerato il maggiore studioso di Jean Piaget. Nel 2005 fu insignito dal presidente della Repubblica Ciampi della medaglia d’oro per le sue benemerenze nel campo della cultura e dell’arte. Innumerevoli le sue pubblicazioni, saggi scientifici e divulgativi di psicologia e psicopedagogia sui quali si sono formate intere generazioni di insegnanti italiani che riconoscono in lui un vero maestro in senso socratico» ha ricordato il consigliere Petrotta, estensore della proposta, al consiglio comunale.
Guido Petter ha inoltre al suo attivo numerosi romanzi e racconti a sfondo storico riguardanti il nostro territorio, la sua esperienza partigiana nell’Ossola e in particolare la sua Colmegna, come Una banda senza nome, La barca dei desideri, Che importa se ci chiamano banditi, quest’ultimo vincitore del Premio Bancarellino 1996 (nella foto sopra: Milano, Affori, 1945. Guido Petter durante una lezione di astronomia al Convitto-Scuola della Rinascita, da “Per Guido Petter” di Franca Tessari)
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L’intitolazione riguarderebbe il solo tratto pedonale senza, cioè andare a intaccare la toponomastica.
A Colmegna sul lungolago, di fronte all’Hotel Camin, in via Angelo Palazzi, si trova la casa natale del Professore abitata ancora dalle sorelle Erminia e Piera. Casa natale alla quale da Padova il professore spesso tornava per lunghi soggiorni di studio e meditazione.
Un particolare della vita dello studioso riguarda una medaglia al valore civile che venne conferita a Petter nel corso della sua adolescenza da parte del regime fascista come “l’eroico balilla”, per aver salvato, proprio “sul lungolago di Colmegna dall’annegamento un coetaneo più robusto di lui”.
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