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Assolto il dipendente della Croce Rossa di Luino

L’uomo era stato denunciato per aver utilizzato il cellulare di servizio per scopi personali: “Il fatto non sussiste”

repertorio tribunale varese

Il dipendente della Croce Rossa Italiana di Luino denunciato per aver utilizzato per scopi personali il telefono cellulare di servizio è stato assolto.
Lo stesso Pubblico Ministero ne ha chiesto l’assoluzione e il Collegio del Tribunale di Varese ha ritenuto che “il fatto non sussiste”: nessun dubbio, il dipendente non ha mai fatto uso improprio dei beni di servizio. La notizia arriva dopo tre anni fra indagini e dibattimento.
Il fatto è stato commentato dall’avvocato Riccardo Rolando Riccardi il legale del dipendente: «Il fatto aveva avuto fin troppa risonanza e di tale iniziativa il Responsabile della CRI luinese, Pierfrancesco Buchi, si era fatto vanto come apparso sui giornali locali lo scorso 24 giugno».

«Ciò che è emerso documentalmente e testimonialmente che il signor Buchi, a conoscenza dell’insussistenza dei fatti, ha comunque denunciato il dipendente per pretenderne l’allontanamento poiché si era schierato con il candidato a lui avversario alle precedente elezioni», prosegue l’avvocato, aggiungendo che «dell’infondatezza della denuncia e dell’uso strumentale della Giustizia si è chiesto si assuma le relative responsabilità avanti a quello stesso Giudice avanti al quale dovrà presentarsi il prossimo 9 giugno per l’abuso in atto di ufficio per il quale si è detto ‘assolutamente estraneo a quanto gli viene contestato’»
.

«Ai Volontari della Croce Rossa ed ai Suoi dipendenti deve essere restituita la dignità che meritano ed il diritto di parlare quando, chi li comanda, strumentalizza la loro buona volontà», conclude il legale.

Pubblicato il 18 Marzo 2016
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