L’air show delle Frecce Tricolori ad Arona mette alla prova il sistema del trasporto ferroviario Lombardia-Piemonte: già dalla mattina di sabato 2 luglio si è assistito a un “assalto al treno” e a ritardi dovuti all’enorme afflusso di passeggeri sui convogli diretti ad Arona, sulla linea Milano-Domodossola.

(nella foto: viaggiatori in attesa e treni al massimo della capienza, alla stazione di Sesto Calende)

«Già a Gallarate metà della gente che doveva prendere il treno delle 12.26 è rimasta in piedi, in tutte le altre stazioni una fiumana di gente è rimasta sulla banchina» ci scrive ad esempio Stefano. L’afflusso di persone e il tentativo di salire sui treni già stracarichi ha poi causato l’aumento dei ritardi, che ha coinvolto in particolare i treni a ridosso dell’ora di pranzo, tra le 12 e le 14 (con ritardi anche di 30 minuti).

«Potevano potenziare il servizio» hanno osservato alcuni lettori, alle prese con le difficoltà di raggiungere la cittadina sul lago. Ripercussioni anche sui treni in senso opposto, ancora nel primo pomeriggio.

Trenord non aveva introdotto treni speciali, ma ha rafforzato i convogli impiegati normalmente sulle linee Milano-Arona e Milano-Domodossola: con l’impiego di vetture a due piani la capacità di sei treni (4 direzione Nord e 2 direzione Milano) è stata portata a 892 posti a sedere. Per far fronte al numero di viaggiatori sono state inoltre introdotte fermate aggiuntive per i treni diretti.