I ragazzi di “Legalità e Cultura” all’eremo di Santa Caterina
I ragazzi di sei scuole si incontreranno per la prima volta nella splendida cornice per condividere esperienze e confrontarsi sul tema della democrazia
Da Bari, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Palermo, oltre che dall’ITE Enrico Tosi di Busto Arsizio: i ragazzi del progetto nazionale “Legalità è cultura” si incontreranno a Santa Caterina del Sasso dall’8 all’11 settembre. Il progetto, finalizzato alla diffusione della cultura della legalità nelle scuole, fu presentato nell’Aula Magna del Tosi, scuola capofila della rete, lo scorso 4 aprile alla presenza dell’onorevole Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti e presidente dell’omonima Fondazione.
Si tratta di un’iniziativa che mette in rete, insieme al Tosi, gli Istituti superiori Giulio Cesare di Bari, il Liceo Classico – Scientifico – Professionale di Tropea, il Severi – Guerrisi di Gioia Tauro, l’Alberghiero Turistico di Villa San Giovanni (RC) e il Liceo delle Scienze Umane e Linguistico Danilo Dolci di Palermo.
La finalità è quella di educare i nostri ragazzi alla legalità promuovendo responsabilità, trasparenza e rispetto delle regole. L’obiettivo specifico del progetto è quello di considerare il fenomeno mafioso in tutti i suoi aspetti, ovvero sociale, economico e finanziario, al fine di conoscere e valorizzare le istituzioni, che lo combattono, le modalità e i comportamenti che lo contrastano. Attraverso questi approfondimenti si vuole così diffondere la cultura dell’antimafia intesa come rispetto dei diritti e dei doveri costituzionali.
I contesti territoriali in cui le scuole coinvolte operano sono differenti tra loro dal punto di vista geografico, sociale e culturale, e proprio queste specificità offrono l’opportunità di valutare la differente percezione del territorio di riferimento e, di conseguenza, la diversa reazione agli stimoli. In questo panorama eterogeneo è stato individuato un quadro comune di obiettivi, sulla base dei quali è stato costruito l’itinerario del percorso progettuale, che ha il fine di mettere in rete le diverse specificità socio-culturali.
«Con la fondazione Scopelliti – dichiara la preside del Tosi Nadia Cattaneo – si è subito creata un’ottima intesa progettuale, che ha consentito di strutturare un percorso formativo vivace e attivo nei diversi territori e che chiede un impegno esistenziale agli studenti protagonisti. Il progetto ha avuto inoltre uno slancio particolare grazie all’incontro tra l’onorevole Rosanna Scopelliti e Benedetto Di Rienzo, presidente della Fondazione Merlini, che ha proposto di arricchire le attività previste con la formazione e la pratica del debate».
Per questo una rappresentanza degli studenti delle sei scuole coinvolte si incontrerà a Santa Caterina, bene architettonico della Provincia di Varese, che nelle strutture delle Cascine del Quiquio, ha già ospitato momenti di formazione dedicati agli studenti provenienti da tutt’Italia.
«E’ questa un’iniziativa due volte importante – ha dichiarato Paolo Bertocchi, consigliere provinciale all’Istruzione e Formazione – prima di tutto per la pregnanza del tema che i giovani affronteranno e che rappresenta un momento di crescita personale fondamentale per il futuro di cittadini liberi e onesti del nostro Paese. E poi per il progetto più ampio che vede da un lato un bene architettonico meraviglioso diventare non solo oggetto di visite e ammirazioni, ma anche centro vitale della formazione dei nostri ragazzi. Un percorso sul quale l’amministrazione Vincenzi ha lavorato con impegno ed entusiasmo, dimostrando in maniera concreta come, quando c’è la volontà politica, sia possibile coniugare storia, arte, innovazione, formazione partendo proprio dal patrimonio più importante per il futuro del nostro Paese: i giovani».
Nella formazione gli studenti saranno guidati da Chino Sonzogni, della Rete Svizzera La gioventù dibatte, da Diana Collu e Marco Costigliolo della Rete Wedebate e dalla dottoressa Elisa Cattaneo di Reti SPA; mentre si eserciteranno al dibattito con Michele Tovaglieri, Valentina Zappavigna e Federica Guzzi, ex studenti del Tosi e ormai esperti debater.
«A Santa Caterina – spiega Di Rienzo – i ragazzi delle sei scuole della Rete si incontreranno per la prima volta, si conosceranno, condivideranno i rispettivi percorsi progettuali e, soprattutto, saranno formati al Debate e lo sperimenteranno. Spiegare la scelta di questo metodo di confronto e conoscenze è molto semplice: il debate è democrazia, si impara praticandolo e agevola la costruzione di una forma mentale, che può diventare stile di vita, capace di rigenerare la società».
Un obiettivo ambizioso, condiviso e sostenuto con forza anche dall’Onorevole Scopelliti, che ha compreso la validità del debate come strumento per ri – portare la parola in zone silenti, restituire voce, responsabilità, consapevolezza e impegno alle giovani generazioni che le vivono quotidianamente.
Per questo Rosanna Scopelliti seguirà da vicino la formazione insieme al presidente della Fondazione Merlini, che ancora una volta sostiene un’iniziativa dedicata ai giovani e sicuramente molto formativa.
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