Un’estate a Gaza per “strappare” risate ai bambini
Da alcuni anni, il Claun Pimpa è tornato nella striscia di Gaza per far divertire i bambini: " Rispetto allo scorso anno va meglio, ma la situazione è ancora difficile"
È tornato dove lo attendevano impazienti. A un anno di distanza, Marco Rodari, in arte “Claun Pimpa” è partito per Gaza, alla ricerca del suo palcoscenico naturale tra rovine e povertà.
L’estate di due anni fa era stata particolarmente complicata, sotto i bombardamenti in un momento critico dei rapporti tra Israele e lo Stato Palestinese: « Oggi la situazione è calma, decisamente migliore – spiega Marco – Si lavora molto meglio. Il mio pubblico mi stava aspettando: dopo l’esperienza vissuta in questi anni, ormai ci lega un rapporto che va oltre lo spettacolo».
A Gaza da un mese e mezzo, Marco è sempre ospite della parrocchia La Sacra Famiglia: «i bimbi mi accolgono con grande entusiasmo, ovunque vada. Oltre all’entusiasmo, ci lega il dolore della guerra che abbiamo vissuto insieme creando una emozione che è “inaggettivabile”».
Tra rovine e palazzine ricostruite, Marco trascorre i giorni nei panni del Claun: « La mia giornata è molto semplice: due spettacoli alla mattina, due al pomeriggio. Vado a zonzo per Gaza. La città è ancora ferita: la ricostruzione sta avvenendo con grandi difficoltà. Rispetto ad un anno fa, però, la situazione è migliore. L’estate scorsa c’era ancora molta disperazione, mentre oggi il fatto che quasi tutti abbiano un tetto è già un buon risultato. La corrente elettrica è garantita per 4 ore al giorno, a volte anche sei. C’è preoccupazione anche per le riserve d’acqua ma per il momento non ci sono ».
Tra una magia e una risata, Marco il Claun è diventato ormai una star tra i residenti di Gaza: ai suoi spettacoli, dedicati ai bambini, a volte si fermano anche gli adulti, che si lasciano coinvolgere nel clima di festa. Marco ritornerà ai primi di ottobre. Con il suo carico di emozioni e sensazioni uniche
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