L’oro rosso fiorirà ai Baranzit, come due secoli fa
Una piccola azienda agricola ha avviato una produzione di zafferano. Per passione e sulle orme del fisico angerese Castiglioni, il primo nella storia a coltivare questa pianta in Lombardia
Fu un fisico angerese, don Ajcardo Castiglioni, il primo a diffondere in Lombardia la coltivazione dello zafferano e a commerciare l’oro rosso nei dintorni della cittadina della Rocca. Era il 1810 e per ottenerne pochi bulbi da trapiantare, lo scienziato si rivolse all’orto agrario di Pavia. Di quelli ottenuti, uno marcì durante il viaggio, ma riuscì comunque a piantare gli altri cinque che furono sufficienti per dare il via alla “moltiplicazione” e per farlo diventare un vero esperto in materia. Tanto da scriverne un libro “Monografia dello zafferano“, stampato a Milano nel 1829.
Quello scritto e la storia di quella coltivazione sperimentale hanno ispirato oggi Giovanni e Carmela, coniugi angeresi, che hanno dato vita alla piccola azienda agricola Le Sinergie e avviato il progetto “Lo zafferano di Angera”.
«Un’idea che nasce dalla nostra passione per la terra e l’agricoltura – spiega Giovanni -. Ci siamo ispirati alla storia di Ajcardo Castiglioni e alla sua ricerca di un prodotto di grande qualità. Per la semina e il raccolto seguiamo le tecniche del disciplinare dell’Abruzzo. Attenzioni come la raccolta alla mattina presto, l’essicazione al momento del raccolto e la coltivazione senza pesticidi e sostanze chimiche».
Lo zafferano dell’azienda agricola Le Sinergie è stato piantato in via Campo dei Fiori, nel rione dei Baranzit, zona che vanta un’antica tradizione agricola. Il nuovo impianto di zafferano permetterà di avere il primo raccolto nei prossimi mesi. «Il nostro sogno è quello di far rivivere questa coltivazione ad Angera, dopo duecento anni e di trasformare questa passione in una piccola attività economica».
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