La giunta riduce la retta del nido: «Vicini alle famiglie»
L'assessore ai servizi sociali Caterina Franzetti fa il punto della situazione su un servizio cruciale per le famiglie
«Lo scorso 28 settembre nella seduta della Giunta si è deciso di ridurre di 40 euro mensili anche chi è sopra ai 20.000 euro di Isee: questo provvedimento scade il 31 luglio. E’ un significativo sforzo da parte dell’amministrazione che si integra con il provvedimento regionale e va incontro ad un progetto complessivo di Luino dove con gli asili del territorio ogni bambino trova occasione di gioco, di stimolo della curiosità e di socializzazione tra i bambini in un clima sereno».
Il tema è quello degli asili nido, questione calda, quando si parla di conciliazione dei tempi della famiglia, dell’inserimento della donna con figli nel mondo del lavoro e del ruolo delle pubbliche amministrazioni, in primis i comuni.
Chi parla è Caterina Franzetti, assessore ai servizi sociali del comune di Luino che ha voluto fare il punto della situazione sul tema e dare anche alcune informazioni utili alle tante famiglie con figli che magari non sono aggiornate sulle ultime opportunità.
«Molto spesso la politica si occupa degli asili nido – scrive Caterina Franzetti – , in relazione ai bisogni, alle esigenze delle famiglie, in particolare alle mamme che lavorano che non potendo contare sugli aiuti dei nonni e spesso non trovando soluzioni sono costrette a dover abbandonare il posto di lavoro per accudire il figlio, e spesso non rientrano più nel mondo del lavoro. Allo stesso modo, è un servizio, parlo del nostro asilo Nido, che dà la possibilità a molte famiglie luinesi di risolvere questi problemi.
Dato storico recente: nel 2015 sono nati 119 bambini e a tutto Settembre 2016 105, la popolazione nel 2015 era di 14.612 e a tutt’oggi nel 2016 14.856.
Proprio quest’anno il nostro Nido compie cinquant’anni, la struttura di Via Forlanini, ma tanti ricorderanno quando il servizio era in Via Puccini, (ex Omni) ora destinato ad appartamenti per famiglie bisognose, quindi si sono susseguite ben tre generazioni. Non nego che il costo delle rette incide notevolmente sulla gestione familiare di chi già deve sopportare affitto, magari un mutuo, oppure un altro figlio all’asilo e vivere anche col problema del lavoro che diventa anch’esso precario».
«A sua volta l’Asilo Nido deve sostenere costi che le rette non riescono di certo a coprire, l’intenzione è comunque quella di sostenere sempre questa struttura, data l’importanza che come abbiamo scritto sopra riveste per una famiglia. Negli ultimi decenni profondi cambiamenti hanno investito la nostra società e le famiglie, nella struttura, nei ruoli, anche nei comportamenti e nelle aspettative, in particolare delle donne. Quindi sono emerse nuove esigenze di ciascuno, relative alla vita e alla educazione dei bambini. L’attenzione ai bisogni dei bambini arricchisce la riflessione sul progetto educativo nella propria globalità e questo da cinquant’anni si persegue nella nostra struttura. Il nido accompagna ed integra l’opera della famiglia in un rapporto reciproco e costante promuovendo esperienze di partecipazione dei genitori, di aggregazione sociale. Ad oggi, si riesce a soddisfare le richieste di ammissione, circa 40 bambini sono ammessi».
«Le rette vengono attribuite con il calcolo dell’Isee e la graduatoria prevede da regolamento la priorità ai genitori che lavorano entrambi, non si escludono bambini diversamente abili. Una serie di interventi a sostegno della famiglia e politiche sociali introdotte dalla Regione Lombardia consente di affrontare alcuni problemi come asili nido gratis, ovvero azzeramento della retta pagata dalla famiglia per i nidi pubblici, i requisiti sono indicatore Isee uguale o inferiore a 20.000 euro: questo provvedimento sarà sino al 31 luglio 2017. Nel nostro nido ben 13 famiglie ( la Regione liquiderà le quote al Comune) potranno godere di questa iniziativa che si somma ad altri provvedimenti in favore della famiglia (bonus bebè). “Dote conciliazione” è un ulteriore provvedimento per la valorizzazione delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari, in sintesi sono già in liquidazione alle famiglie che hanno dovuto pagare un pre o un post asilo; circa 26 famiglie ne hanno potuto trarre beneficio. E’ stata necessaria da parte dell’Assessorato alle politiche sociali una doverosa riflessione sulle famiglie che non rientrando nei parametri indicati dalla Regione non potranno godere di tale beneficio, quello dell’asilo nido gratuito».
In questo si innesta la decisione della giunta Luinese dello scorso 28 settembre.
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