Arriva il pontile intelligente che “unisce” le sponde del Verbano
Un progetto Interreg allo studio ha come obiettivo la stesura di un “piano regolatore” degli attracchi turistici. «Il Lago un solo soggetto da navigare, ce l’ha insegnato Piero Chiara»
Forse la ricetta per “vendere” il Lago Maggiore come un luogo da scoprire in barca poco per volta, l’aveva già trovata quel Temistocle Orimbelli, mitico personaggio di Piero Chiara che a bordo della barca “Tinca” passava di porto in porto per sfuggire al logorio della vita moderna.
Lo ha ricordato, divertito, lo stesso sindaco di Luino Andrea Pellicini a margine di un incontro per trattare di un progetto ambizioso: dotare il Lago Maggiore di una mappatura degli approdi da diporto, fornendo i principali punti di attracco di tecnologie “smart” capaci di interagire coi turisti per spiegar loro cosa visitare una volta a terra, dove fare il pieno alla barca e a quale porto dirigersi una volta tornati al timone.
Al tavolo erano perenti anche il sindaco di Cannobio Giandomenico Albertella e l’assessore ai trasporti di Luino Alesandra Miglio. Lo schema è quello del progetto Interrreg: fondi dell’Unione Europea che vengono erogati se le controparti sono italiane e svizzere; in questo caso il partner pubblico d’oltreconfine è l’Ente Regionale per lo Sviluppo del Locarnese e della Valle Maggia, mentre per l’Italia l’alleanza è fra Cannobio, Verbania – che è il capofila – e appunto Luino.
La città di Chiara punta alla sistemazione smart del pontile AVAV Verbania, per un importo da definirsi con il progetto di dettaglio, che nel complesso prevede un impegno di spesa di 1,8 milioni di euro.
Questi soldi verranno spesi per creare una mappatura (“un piano regolatore degli approdi del Maggiore” l’ha chiamata il sindaco Albertella) di tutti gli approdi del Lago, e per dotare i punti sosta di una tecnologia che verrà predisposta grazie allo studio di tre università: Politecnico, Bicocca e Università del Piemonte Orientale.
Vi sono partner privati svizzeri, che cercheranno di finanziare la realizzazione di un’imabarcazione capace di sfruttare l’energia del sole, e italiani, tra i quali spicca la famiglia Borromeo, che intende festeggiare i 500 anni di presenza sul lago con un restauro di alcuni immobili fruibili dal pubblico.
«È un progetto su cui crediamo molto poiché valorizza un’unica identità del territorio oggi diviso tra Lombardia, Piemonte e Svizzera, generando una maggiore competitività e un’offerta turistico – culturale integrata: ciò ci consentirà di competere con altri laghi e saremo riconoscibili a livello internazionale» ha fatto sapere l’assessore al Bilancio del Comune di Verbania Cinzia Vallone commentando quella che a tutti gli effetti è una manifestazione di interesse per un programma di collaborazione transfrontaliera suddiviso su 5 assi di intervento e diversi obiettivi per progetti da 12 fino a 36 mesi.
La partecipazione ai bandi di finanziamento del prossimo anno sono preceduti infatti da una fase esplorativa, la manifestazione di interesse si è conclusa lo scorso 30 settembre. «Parteciperemo ai laboratori congiunti italo svizzeri a novembre e dicembre 2016 che ci porteranno poi alla presentazione vera e propria dei bandi – ha spiegato l’assessore di Luino Alessandra Miglio – . I progetti devono essere compresi tra 500.000 e 2 milioni di Euro; i finanziamenti sono previsti al 100% in favore di soggetti pubblici e all’85% per soggetti privati italiani; per i Soggetti svizzeri il finanziamento cantonale è al 50%».
«Questo progetto trae origine dalla nostra profonda identità lacustre e dal desiderio di rendere più facili le relazioni culturali, turistiche e commerciali tra le genti della nostra sponda, di quella piemontese e delle rive svizzere. – ha commentato il sindaco di Luino Andrea Pellicini – Lavorare per migliorare i punti d’approdo significa anche dare seguito al messaggio divulgato da Piero Chiara nella Stanza del Vescovo, guardando al lago come opportunità di dialogo tra i popoli d’Europa».
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