Una rete nelle scuole per combattere il cyberbullismo
L'assessore Caterian Franzetti interviene su un problema che riguarda sempre più giovani. E intanto arrivano primi malati di "Social"
L’impatto di internet nella società odierna ha mutato le esistenze sia degli adulti che dei minori. L’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Luino, comprendendo l’importanza della tecnologia nella quotidianità, ha messo in cantiere un’azione preventiva nei confronti delle fasce più deboli che potrebbero subire conseguenze a fronte di un uso improprio di questo strumento.
«Ci troviamo di fronte a un popolo di ragazzi concentrati su internet, che trascorrono le ore come ‘ipnotizzati’. I genitori non riescono a fermare un gioco che diventa una malattia – commenta l’Assessore Caterina Franzetti. All’ASST Sette Laghi di Varese, risultano in cura dal Dottor Claudio Tosetto, Responsabile della Struttura Prevenzione e Cura delle Dipendenze, i primi malati di Social».
Per i giovani che stanno crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita reale e vita virtuale è davvero minima. Le attività che i ragazzi svolgono attraverso i media tecnologici hanno quindi, spesso conseguenze anche nella loro vita reale e altrettanto spesso ne influenzano anche il modo di comportarsi: questo elemento porta a diverse ricadute che devono essere prese in considerazione, per comprendere a fondo il fenomeno che porta all’isolamento.
«Questa amministrazione – prosegue l’assessore – ha dato ampio spazio a tali tematiche, con occhio sempre attento al mutare della società: l’allarme non son più le vecchie dipendenze e nemmeno il gioco d’azzardo patologico, seppure problemi seri e concreti. L’allarme di oggi è l’utilizzo improprio dei mezzi tecnologici. I genitori si preoccupano di questi figli attaccati al video, sempre più aggressivi, isolati, fuori dalla realtà, rinunciando alle amicizie vere. L’abuso dei giochi elettronici può causare uno squilibrio emotivo. I ragazzi passano interi pomeriggi a giocare virtualmente, collegati via internet, pure comunicando, seppur distanti gli uni dagli altri, eliminando così il contatto diretto tra di loro».
All’interno del Tavolo Ristretto Territoriale dei Piani di Zona, con capofila Luino, si vuole puntare e conoscere in modo approfondito questo fenomeno dilagante, mettendo in guardia i ragazzi perché nel mondo virtuale spesso sono collegate persone che si rivelano come ‘brutti incontri’.
«Uno dei fenomeni che ne deriva è il cyberbullismo tra i giovani – continua l’Assessore – Il bullismo e l’insulto non passano soltanto tra i ragazzi: spesso, nascondendosi dietro ad uno schermo, anche l’adulto si lascia coinvolgere in una frase feroce e offensiva. Incontrandosi personalmente, invece, il dialogo si fa costruttivo e creativo, si mette in evidenza ogni aspetto, mentre sui Social si comunica a volte con frasi cattive d’effetto, spesso buttate lì».
Oggi lo scopo di questo progetto intende proseguire lungo la linea della prevenzione, ma anche porre in essere iniziative, con l’obiettivo di coinvolgere direttamente gli istituti scolastici di secondo grado di Luino e di Germignaga, per creare una rete finalizzata al contrasto del bullismo, del cyber-bullismo e di qualsiasi espressione di disagio adolescenziale in ambito scolastico.
Dati nazionali
Dalla consultazione del documento (http://www.istruzione.it/allegati/2016/Piano_azioni_definitivo.pdf), emergono alcuni dati nazionali che fanno riflettere. Innanzitutto molti giovani ammettono di far fatica a controllare l’impulso per far uso delle nuove tecnologie. Ma quali sono i rischi in cui possono incorrere i ragazzi online?
Ad un primo livello troviamo i cosiddetti “rischi di contenuto”, come ad esempio imbattersi in siti con immagini o parole che possono turbarli o infastidirli (è capitato da qualche volta a molto spesso, a circa il 46% degli intervistati), ricevere eccessiva pubblicità durante la navigazione in rete (80% dei ragazzi), o ancora giocare a videogiochi violenti o non adatti alla loro età (è successo a più del 30% degli intervistati).
Ad un altro livello troviamo invece, quelli che gli esperti chiamano “rischi da contatto”. Il 18%, ad esempio, ha dichiarato che la propria identità online qualche volta o spesso è stata violata da qualcuno che, senza chiedere il permesso, ha usato le sue informazioni e dati condivisi in rete (es. del profilo facebook, o le foto personali). Ancora più allarmante il dato relativo all’adescamento online da parte di adulti: più del 18% degli intervistati ha incontrato almeno qualche volta adulti online che li hanno infastiditi.
Per quanto riguarda il cyberbullismo, invece, circa il 12% dei ragazzi ha dichiarato di aver subito prepotenze online e un altro 12% degli intervistati ha ammesso di essersi comportato da cyberbullo almeno qualche volta negli ultimi due o tre mesi. Ricordiamo che questi ultimi dati, sebbene già di per sé preoccupanti, potrebbero sottostimare la reale portata del fenomeno, in quanto sappiamo che può essere difficile rendersi conto o ammettere di essere stato vittima o artefice di prevaricazioni in rete.
«Da queste analisi, si possono leggere e capire le difficoltà e solo attraverso la conoscenza si potranno mettere in atto politiche che favoriscano i rapporti personali e non solo virtuali tra i ragazzi, per favorire dialoghi sereni e meno improntati sull’emotività, liberandoli dalla prigionia dell’isolamento» – conclude l’Assessore Franzetti.
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