Umberto Smaila racconta la vita di una famiglia dopo l’esodo
Per il Giorno del Ricordo la città di Sesto propone un incontro con un testimone particolare: il celebre comico e conduttore, originario di Fiume
“Il testimone che non ti aspetti”. Così la città di Sesto Calende ha intitolato l’incontro pensato per il Giorno del Ricordo 2017: l’ospite particolare è infatti Umberto Smaila, noto come comico, attore e conduttore tv sbarazzino, che però ha anche molto raccontare sul dramma dell’esodo, essendo figlio di genitori fuggiti da Fiume.
Smaila (foto: wikipedia) è nato a Verona, ma la sua famiglia ha radici ben piantate nella città di Fiume, quella città che si studia sui libri di storia (per l’effimero “Stato libero di Fiume” e per i legionari di D’Annunzio) e che oggi anche molti italiani conoscono con il nome croato di Rijeka (che in serbocroato vuole dire fiume). I genitori di Smaila “esodarono” a Lucca prima e poi a Verona, per stare più vicini al confine: a differenza di altre famiglie – che troncarono ogni rapporto con le terre d’origine, preferendo preservare il ricordo intonso – gli Smaila frequentarono sempre fin dagli anni Cinquanta la città del Quarnaro (questo il nome della regione di transizione tra Istria e Dalmazia), a suon di viaggi a bordo prima di una Fiat 600 e poi di una 1100.
Umberto Smaila sarà a Sesto Calende lunedì 13 febbraio, nella Sala Consiliare, alle 18. L’incontro sarà presentato e introdotto da Marco Fornasir, presidente degli Amici Triestini di Milano.
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