Il Papa e i fedeli del Lago: “Francesco era con noi”
Le tante testimonianze di Luinesi partiti dal Verbano per incontrare il pontefice. Don Sergio: "È stato un soffio di serenità"
Il Decanato di Luino ha partecipato con centinaia di fedeli e diversi pullman sia alla messa di Papa Francesco a Monza, sia a quello riservato ai cresimandi e ai loro educatori allo stadio di San Siro.
Ecco qui come è stata vissuta la magnifica giornata di ieri dal prevosto e decano di Luino, don Sergio Zambenetti, e da Clea, Elena, Laura, Norma, che sono quattro volontarie della Parrocchia Nostra Signora di Lourdes di Creva di Luino.
Commenta don Sergio: “La visita di Papa Francesco a Milano è stata on soffio di serenità, ma anche di incoraggiamento e stimolo a vivere la propria fede nei diversi luoghi dell’esistenza umana, quelli che egli chiama le “periferie” dove la gente vive.
Mi sembra che la sua parola abbia raggiunto tutti: piccoli, grandi, poveri, ricchi, religiosi, laici, santi e peccatori, sani e malati, perché la sua è la parola del Vangelo che chiede di incarnarsi nella storia degli uomini, così come vuole Gesù.
Non mi sembra neanche che egli abbia dato ricette particolari per affrontare le sfide della nostra realtà contemporanea, perché quelle sono nel Vangelo ed hanno una sintesi e sono raccolte in una parola: “misericordia”.
Io ho vissuto l’incontro con Papa Francesco, prima in Duomo e poi al parco di Monza per la celebrazione eucaristica e in ambedue i momenti ho percepito in lui una forza straordinaria e una capacità di raggiungere il cuore di chi lo ascoltava con la semplicità e la concretezza, che nascono da una familiarità con il Vangelo e da un incontro personale con Gesù, sperimentati da lui nel corso degli anni.
Il tutto segnato da una fiducia in Dio, che è carica di abbandono capace di smorzare gli affanni, umanamente comprensibili, di chi desidera affrontare le fatiche della vita e della testimonianza cristiana.
In modo particolare, ho percepito un grande incoraggiamento per noi sacerdoti e per i religiosi e religiose impegnati nel ministero pastorale e nelle opere di servizio e di carità, nei vari ambiti dell’azione ecclesiale.
“Non cedere alla rassegnazione”, ma ritrovare piste nuove di evangelizzazione, che nascono dall’incontro rinnovato con Gesù, perché da lì è partita la vocazione di ciascuno di noi, dall’essere innamorati di Lui, che ci ha inviati come ha fatto con i suoi discepoli, richiamandoli in Galilea, dopo la sua risurrezione, per riscoprire l’origine della loro chiamata, ma con la forza nuova dello Spirito santo che Egli aveva donato loro.
Ripartire, dunque, mettendo al centro Gesù, questo è ciò che ha chiesto alla folla intervenuta per la S. Messa a Monza, Solo così potremo raggiungere le periferie del mondo, che sono anche i vicini di casa con le loro gioie ma anche con le loro ferite.
Ora è il momento di rileggere e meditare gli interventi di Papa Francesco per mediarli nella vita personale di ciascuno e per quella delle Comunità cristiane nelle quali viviamo, certi che, comunque, vale la pena di vivere il Vangelo e di trasmetterlo con gioia con le parole e con le opere.”
Per le quattro volontarie di Luino la giornata del volontario tipo al Parco di Monza si chiama #tiportoviaconme.
Ecco le riflessioni di Clea, Elena, Laura, Norma:
“Sacco a pelo, aspettative, torcia, pass e pettorina… Si parte venerdì alle 20:00 direzione oratorio San Luigi di Vedano al Lambro in cui ci saremmo incontrati con altri 300 volontari.
Sveglia alle 4:15 e poi dritti al Parco di Monza dove ci hanno affidato l’incarico del presidio della Cappella Eucaristica XI nella quale avremmo accolto durante la giornata il Diacono Massimo e i ministri eucaristici straordinari.
La nostra Cappella era molto lontana dal palco, perciò le nostre speranze di vedere il Santo Padre erano minime ma, trovandoci vicino a una delle entrate, abbiamo avuto la possibilità di condividere la gioia, la speranza, l’emozione di tutti quei fedeli che sin dalle 8:00 del mattino hanno iniziato a riempire il parco.
Col passare delle ore l’affluenza è aumentata a tal punto che sembrava di vedere una grande processione che ha reso tutti un’unica comunità, una famiglia unita nella gioia della fede.
Il correre e vociare dei presenti ci ha fatto capire che il Papa stava facendo il suo ingresso: l’emozione era palpabile, le nostre speranze diventavano realtà, Francesco era con noi.
Durante la messa, il momento della comunione è stato per noi particolarmente significativo non solo perché ci siamo sentite utili, accompagnando ministri e volontari nel settore loro assegnato, ma anche e soprattutto perché è stata un’opportunità unica di essere ancora più vicine sia alle persone sia al Signore. Una delle emozioni più grandi è stata vedere centinaia di ombrelli bianchi che si muovevano per portare Gesù in ognuno di noi.
È stata sicuramente un’esperienza stancante e impegnativa, ma che ha lasciato un segno profondo in tutte noi, un ricordo che difficilmente riusciremo a cancellare.”
Un’esperienza che è stata unica per tutti i partecipanti, e che è ben spiegata da queste riflessioni.
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