Frontalieri, Pellicini “Superiamo le discriminazioni con lo spirito di fraternità”
Il primo cittadino chiede di trovare un'intesa. E cita Piero Chiara: «Quando si naviga da una parte all'atra del Lago non si nota nessun confine»
Dopo le tensioni in consiglio comunale di una settimana fa il sindaco di Luino Andrea Pellicini torna sulal questione frontalieri e sui rapporti fra Italia e Svizzera.
«Con il popolo svizzero e, in particolar modo, con quello ticinese, va riscoperto il valore della fraternità. Facciamo parte, tutti insieme, della Regio Insubrica, che non può essere soltanto un ente formale, ma deve costituire il fondamento di un sentire comune», scrive Pellicini.
«Basta pertanto con i comportamenti discriminatori, come la richiesta del certificato del casellario giudiziale ai nostri frontalieri, basta con provocazioni di stampo elettorale. Sui controlli alle frontiere va trovata un’intesa, ma le frontiere che io ho amo di più sono quelle disegnate sul Lago Maggiore».
«Come insegnava Piero Chiara nella ‘Stanza del Vescovo’, quando si naviga a vela tra Luino ed Ascona non ci si accorge di transitare da uno Stato all’altro. È meraviglioso al mattino guardare la Svizzera e l’Europa dal porticato del Caffè Clerici. Il 20 maggio sarò a Locarno con mio fratello Francesco che terrà uno spettacolo nell’ambito della notte bianca. In quella occasione comunicherò al Sindaco di Locarno la necessità di rinnovare lo spirito di fratellanza tra le nostre genti: la cultura deve vincere gli egoismi tra i popoli.
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