Organi che passione, la grande rassegna ha inizio
Da luglio a ottobre un fitto programma di concerti che farà sognare gli appassionati di musica
L’organo nato come strumento profano e ora nota fondamentale della chiesa, strumento utilizzato anche in campo militare ma venuto alla luce grazie all’ingegneria idrica, molti secoli fa.
Lo ha ricordato oggi l’assessore alla cultura di Luino Piermarcello Castelli nel corso della presentazione della 37^ rassegna “Antichi organi d’Europa”, un ricco bouquet di appuntamenti che partono sabato 8 luglio a Maccagno con Pino e Veddasca alla chiesa della Madonnina e si concluderà sabato 14 ottobre a Gorla Maggiore alla parrocchiale di S.Maria Aggiunta.
In mezzo una serata a settimana tra Cugliate Fabiasco e Comerio, Sesto Calende, Tronzano, Montegrino, Luino, Besozzo, Vedano Olona, Cunardo, Brunello.
“Ricordo di quando ero chierichetto, quando gli organi non erano motorizzati e per dare aria alle canne era necessario utilizzare i mantici. Avvertivo le vibrazioni. E l’organo infatti da’ emozioni fortissime”, ha ricordato Castelli partendo con un excursus storico che parte nel 275 avanti Cristo ad Alessandria, quando nacque sotto forma di strumento idraulico.
Il Professor Mario Manzin, massimo esperto in materia ha parlato del movimento di arte organaria nato in Europa per sensibilizzare restauro e preservazione degli organi storici esistenti. “Ho censito e studiato gli organi della nostra area culturale e quando presentai la mia proposta di rassegna, 36 anni fa venne realizzata una prima serie di 13 concerti: una vera e propria scommessa. Erano solo 2 gli organi allora restaurati: quello di Grantola e quello nella canonica di Brezzo di Bedero. Ma potevano contare su una grande generazione di grandi organisti che hanno permesso la realizzazione della manifestazione, e portarla fino a qui”.
Oggi gli organi recuperati sono 139 e la provincia di Varese vanta un patrimonio enorme di questi strumenti facendo del Varesotto una delle provincie più ricche d’Italia.
Una tradizione che parla anche Valcuviano – grazie alla Mascioni Organi, azienda di Azzio che in tutto il mondo ha restaurato centinaia di organi – , oltre che varesino per via di una fervida tradizione artigiana organara del passato che ha fatto di questo strumento vanto e fiore all’occhiello della cultura del fare.
Fabio Passera, descritto dal professor Manzin come “salvatore della rassegna”, sindaco di Maccagno con Pino e Veddasca dove di concerti ce ne saranno ben quattro ha parlato del compito dell’amministratore su questa partita: “Lavorare affinché il patrimonio culturale venga valorizzato e grazie al cielo le nostre valli sono piene di luoghi e manufatti che vanno preservati. Ci abbiamo creduto, facendo da staffetta e da ponte per mantenere questa stagione concertistica che permetterà di tener viva una rassegna che vanta 15 concerti in un territorio assai vasto. Sarebbe stato un delitto non farlo”.
Irene de Ruvo, presidente di Antiqua Modicia ha parlato del percorso legato allo studio degli strumenti ma anche dei documenti che ne attestano la tradizione anche dal punto di vista filologico. “E’ lodevole che le amministrazioni si dedichino a questa rassegna”.
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