Un tuffo per proteggere l’Isola dei Pescatori
Il "Big Jump" di Legambiente ha toccato anche la piccola isola del Verbano, dove è stato presentato un progetto di salvaguardia
Il “big jump” nell’Olona – di cui vi parliamo in QUESTO articolo – non è stato l’unico effettuato nelle nostre zone in questa domenica 9 luglio. Un’iniziativa simile si è tenuta anche sul Lago Maggiore e in particolare sulla piccola e suggestiva Isola dei Pescatori, una di quelle che compongono l’arcipelago delle “Borromee”, l’unica interamente aperta al pubblico.
In questo caso, con Goletta dei Laghi, ha partecipato anche il circolo locale di Legambiente VCO, “Il Brutto Anatroccolo”. In occasione del Big Jump nella sala della Pro Loco è stato presentato il progetto “Isola Resiliente – Recupero ambientale e sociale di una identità lacuale ideato per il bando Cariplo in favore delle piccole comunità”.
Alla presentazione hanno partecipato Gianni Gilberto Ottolini, Professore ordinario del Politecnico di Milano e Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte che hanno illustrato il piano a residenti dell’isola. L’obiettivo del progetto è quello di riqualificare le funzioni dell’ecosistema e dell’ambiente dell’isoletta attraverso un coinvolgimento e una valorizzazione della comunità locale.
Secondo Legambiente infatti, l’isola – tradizionalmente abitata da pescatori e villeggianti – negli ultimi decenni ha subìto un forte sconvolgimento dovuto alla crisi della pesca, alla riduzione dei residenti e all’impatto di un turismo di massa di breve durata.
«L’isola dei Pescatori vive oggi il paradosso di una stagionalità che porta un ingente flusso di visitatori “mordi-e-fuggi” in estate, mentre nei mesi invernali, cessando le attività, si ritrova spopolata – spiega Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Il progetto punta a mantenere vivo il patrimonio identitario della comunità isolana, fondata sulla pesca, unitamente alla tutela e valorizzazione sia di un ambiente naturale che culturale e storico. Ciò passa necessariamente attraverso il riequilibrio dei flussi turistici, orientandoli verso un’esperienza culturale alla scoperta di tradizioni, allo scopo di preservare le piccole realtà locali ed evitare il fenomeno dello spopolamento che sta investendo tutte le isole Borromee».
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