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Anpi, “Al posto del monumento di Italo Balbo, si pensi al museo dell’industria”

L'intervento della sezione A.N.P.I. di Sesto Calende rispetto alla proposta avanzata dal Sindaco di Sesto Calende di ritirare il monumento dedicato alla Trasvolata atlantica

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L’intervento della sezione A.N.P.I. di Sesto Calende rispetto alla proposta avanzata dal Sindaco di Sesto Calende  di ritirare il monumento dedicato alla Trasvolata atlantica

La sezione A.N.P.I. di Sesto Calende ha discusso al proprio interno circa la proposta avanzata dal Sindaco di Sesto Calende al Sindaco di Chicago di ritirare, con onere di trasporto a proprio carico, il monumento dedicato alla Trasvolata atlantica, nell’ipotetica eventualità dell’eliminazione dello stesso.

Visto che la parte superiore del monumento è una colonna romana proveniente dagli scavi di Ostia e inopportunamente sottratta al suo contesto naturale e alienata dal Governo fascista alla Città di Chicago, si ritiene che questa debba essere restituita allo Stato italiano legittimo proprietario dei beni archeologici scoperti nel territorio nazionale.

Si ritiene invece che la parte inferiore del monumento, corredata da fasci littori e recante iscrizione dedicata all’Italia fascista, non sia sicuramente di interesse del Comune di Sesto Calende e tanto meno serva a ricordare i lavoratori della SIAI Marchetti, che già durante la dittatura era luogo di organizzazione clandestina della resistenza al fascismo. Visto che le spese di smontaggio, trasporto e ricostruzione sarebbero sicuramente ingenti, la sezione A.N.P.I. di Sesto Calende propone che i medesimi fondi siano invece investiti realizzando finalmente il museo dell’industria sestese (SIAI Marchetti e Vetrerie); in questo modo si renderebbe veramente omaggio all’intelligenza e alla laboriosità degli imprenditori e dei lavoratori Sestesi, al posto di spendere inutilmente dei soldi per iniziative estemporanee e ambiguamente propagandistiche.

Ultimo, ma non da meno, vale la pena sottolineare l’incoerenza e la forte ambiguità del Sindaco di Sesto Calende che, quando si tratta di fascismo, sostiene che la storia non si può cancellare, mentre invece per la Resistenza, sia locale che nazionale, è di tutt’altro parere e opera sempre attivamente con gli strumenti del boicottaggio e della censura per rinnegare la storia antifascista della sua città.

Infatti, non solo ha fatto cancellare uno storico Murales realizzato dagli studenti ed insegnanti della scuola media statale per celebrare i 50 anni dalla Liberazione, ha raramente partecipato alle celebrazioni ufficiali del 25 Aprile, ha inviato una lettera totalmente inopportuna alla sezione A.N.P.I. per provare a negare i successi da questa ottenuti con la propria attività culturale, ha obbligato la redazione del periodico comunale a togliere un articolo che riguardava appunto questa attività culturale, ma addirittura si rifiuta da mesi di incontrare la locale direzione A.N.P.I. per i dovuti chiarimenti di questo suo ambiguo comportamento.

Pubblicato il 07 Ottobre 2017
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