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Comunità Montana, inaugurazione della sede senza la minoranza

La cerimonia, prevista per sabato, non verrà presenziata dai sindaci del gruppo “Liste civiche Valli del Verbano”. "Viviamo da separati in casa"

Nella nuova sede della Comunità Montana

«Quando si vive da “separati in casa”, festeggiare per un’inaugurazione è quantomeno inopportuno. Per questa ragione, noi sindaci del gruppo “Liste civiche Valli del Verbano” non presenzieremo alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede di Luino in programma domani, 14 ottobre».

È piuttosto tranciante il comunicato stampa inviato dai sindaci della minoranza in Comunità Montana Valli del Verbano, un annunchio chiaro che tuttavia non cade come un fulmine a ciel sereno visto il deteriorarsi dei rapporti con l’amministrazione retta da Giorgio Piccolo già dai mesi scorsi. Ultimo atto: l’assenza nel corso dell’ultima assemblea dell’ente.

«Vogliamo essere chiari, il nostro gesto non nasce da una mancanza di rispetto verso le istituzioni – specificano nella nota i sindaci – . Anzi, è, potremmo dire, un gesto d’amore espresso in termini forti. Proprio perché crediamo nelle potenzialità e nella necessità dell’ente Comunità Montana, vogliamo ribadire che la rotta intrapresa è, a nostro parere, non produttiva e soprattutto svilisce ed umilia un’assemblea che dovrebbe essere composta da sindaci che hanno, tutti, pari dignità, al di là delle posizioni assunte».

Tutto sta nel ruolo e nel peso che l’attuale amministrazione vuole dare alla minoranza, sempre secondo i sindaci che diserteranno l’inaugurazione prevista per domani alle 11 alla sede del Giudice di Pace di Voldomino: «Finché non ci vedremo riconosciuti nel ruolo di interlocutori, dopo ripetute aperture al dialogo e richieste di cambi di rotta, non ultime quelle formulate dal sindaco Passera lo scorso 29 agosto, non possiamo che cercare di evidenziare questa situazione anche con gesti di impatto e che ci costano sofferenza. D’altra parte, sono tante, troppe le criticità che abbiamo cercato di far emergere: dalla gestione del servizio rifiuti alla carente attività intercettazione di occasioni di finanziamento, dalla gestione del protocollo sui migranti sino anche alla stessa scelta della nuova sede, che non rispetta appieno le indicazioni statutarie, la nostra voce è stata costantemente ignorata e messa a tacere».

«Rappresentiamo comunità importanti – conclude la nota  a firma del capogruppo e sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini – , e vogliamo dare il nostro contributo per cercare di rilanciare un territorio che sempre più vive situazioni di difficoltà, in modo particolare su un tema rilevantissimo quale quello del lavoro. Mettiamo quindi sul tavolo la nostra disponibilità a sederci e collaborare in ogni sede o riunione in cui si affronti con visione e strategia l’interesse generale del nostro territorio. Vogliamo però essere chiari: laddove vedremo riaffiorare il metodo adottato negli ultimi anni, fatto di microazioni volte più ad accontentare questo o quel comune, più che a generare vero sviluppo, là non saremo presenti, utilizzando le nostre forze e tempo per le nostre comunità».

Pubblicato il 13 Ottobre 2017
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