Controllo di vicinato, Casali: “Livello reati preoccupante, colpa del Governo”
Il vice sindaco ringrazia le opposizioni in consiglio ma attacca la politica sull'immigrazione: "Le persone arrestate per furti in casa sono nel 62% dei casi stranieri"
Sulla questione del controllo di vicinato, tema affrontato ieri sera in consiglio comunale col voto unanime sulla proposta, poi emendata del gruppo l’Altra Luino, interviene nel primo pomeriggio anche il vice sindaco Alessandro Casali, esponente della Lega.
«Ringrazio la componente del Pd in Consiglio Comunale, nella persona di Enrica Nogara,prima firmataria del testo presentato dai Consiglieri del gruppo l’Altra Luino in merito all’adesione al progetto di controllo del vicinato) La mozione, parzialmente modificata anche dalla maggioranza, riguardante un tema, certamente a noi caro, quello della sicurezza. Ho avuto modo sabato pomeriggio alla celebrazione della Virgo Fidelis, organizzata dall’arma dei Carabinieri, di ribadire la piena fiducia alle Forze dell’Ordine che giornalmente svolgono un grande lavoro in condizioni non sempre ottimali, a causa proprio della politica governativa fatta di continui tagli a queste fondamentali strutture».
«Il ruolo quotidiano di questi uomini valorosi è fondamentale per amministrare con serenità – ha aggiunto il vice sindaco. Tornando al tema della mozione, il controllo del vicinato nacque negli anni ’60 e ’70 negli Stati Uniti (Neighbourhood Watch) ed è un modello che in Europa esiste dal 1982. Consultando il sito dell’Associazione Italiana per il Controllo del Vicinato si possono trovare tutte le località del Varesotto in cui esistono cittadini che si occupano di collaborare per la sicurezza del loro territorio tra cui anche ad esempio il Comune di Busto Arsizio che, dopo un primo test, sta procedendo con un altro gruppo. La Sinistra luinese ci ha ricordato il modello del Comune di Malnate, paese guidato dal Segretario prov del PD, in cui sono già attivi questi controlli».
Fin qui, per Casali, tuttobene. Salvo poi portare l’affondo in casa Pd.
«La realtà è che la situazione in Italia riguardante la sicurezza è preoccupante e, come ci ricorda il Ministro Minniti in alcune sue dichiarazioni pubblicate dai media, la percezione su questo problema rimane alta.
I vari governi targati Pd che si sono succeduti in questi anni hanno portato alla depenalizzazione dei reati, tra cui quello di tortura, il pasticcio sulla legge riguardante la legittima difesa, per non parlare del Decreto ‘svuota carceri’ entrato in vigore nel 2014».
«Dall’analisi dei dati pubblicati dal Ministero, emerge che i furti in casa in Italia sono uno ogni due minuti, aumentati del 126%, la percentuale più alta di tutta l’Eurozona. Le persone arrestate per furti in casa sono il 62% stranieri.
A questo punto, la riflessione sulla drammatica gestione dei profughi in Italia è doverosa: tra loro solo il 4% ottiene lo status di rifugiato. In nessuno stato europeo si riscontra una tale situazione come nel nostro Paese.
Territori costantemente penalizzati da una politica governativa dove i risultati sulla sicurezza sono sotto gli occhi di tutti .
Necessario un cambio di rotta perché il controllo di vicinato non può e non deve servire a coprire tutte le mancanze in tema di sicurezza».
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