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La cooperativa “La proletaria” compie 110 anni

Simbolo dell'unione dei lavoratori sestesi, ha contribuito alla crescita della cittadina e ha attraversato un secolo, compresa una dittatura fascista, fino ad assumere un nuovo ruolo. Una storia celebrata ora con un libro

sesto calende

Centodieci anni di legami sociali, mutuo aiuto, solidarietà. Passando anche attraverso la tempesta del fascismo e della guerra. La cooperativa “La Proletaria” di Sesto Calende è una delle realtà cooperative più antiche della provincia. E festeggia il traguardo con un volume dedicato alla storia di oltre un secolo.

«Un’età ragguardevole per una associazione che col passare degli anni ha mutato la sua attività, ma ha mantenuto fede ai valori che l’hanno ispirato i fondatori e tutti coloro che con spirito di sacrificio hanno contribuito a farla vivere e prosperare» spiegano i soci.

Come dice il nome, la cooperativa nacque nel 1907 dall’unione dei lavoratori, di quei proletari che – mettendosi insieme – cercavano di sottrarsi alle speculazioni dei grandi mercanti e dei commercianti (meno di dieci anni prima della fondazione della Proletaria, a Milano l’esercito sparava sui manifestanti che protestavano contro il carovita). «La crescita fu molto rapida: la Vetreria Sestese – nata a sua volta in forma cooperativa – ha aiutato la nascita della nostra cooperativa» spiega Stefano Crespi, presidente della Proletaria. «Fin dalle origini rapidamente la cooperativa ha assunto un ruolo sociale forte, con tanti soci. Già a inizio Novecento ad esempio disponeva di una sede dotata di energia elettrica, cosa non comune. C’erano un forno, la mescita, gli spazi per la vendita, svolgeva una funzione associativa».

Nel periodo della dittatura fascista la cooperativa fu sottratta ai lavoratori e messa sotto il rigido controllo del Regime. «Le persone che guidavano la cooperativa socialista furono messe al bando, alcuni allontanati, pestati e persino uccisi». Come in altri casi, il nome d’origine socialista fu cambiato, il sodalizio divenne “Cooperativa Italia”, per poi riguadagnare il nome dopo la Liberazione.

Con i mutamenti sociali degli anni del boom, la cooperativa ha perso il suo valore di presenza quotidiana nel sostegno ai consumi dei cittadini lavoratori, che man mano si sono rivolti sempre più ai nascenti supermercati (gli stessi che si sono presi – per così dire- anche la Vetreria). Come tante altre cooperative di consumo, anche La Proletaria ha vissuto un periodo di grande difficoltà economica. «Ma siamo riusciti anche a ristrutturare i locali e a trovare una modalità di sopravvivenza» conclude Crespi. «Oggi uno spazio è in comodato al Coro Alpino Sestese, collaboriamo con altre associazioni sestesi mettendo a disposizione i locali».

In occasione dell’importante traguardo, la cooperativa ha pubblicato il libro “La Proletaria .. centodieci anni per i sestesi”, scritto da Mario Varalli, che traccia la storia della cooperativa dalla sua fondazione sino ai giorni nostri. «Nella nostra “carriera” abbiamo ripercorso anni esaltanti ed anni bui, e abbiamo cercato di farli vivere in questo libro che con rigore storico ripercorre la vita della società».
Sabato scorso, 25 novembre, si è tenuta la presentazione, a cura dello storico Marco Tamborini Libro, direttore della rivista della “Società storica Varesina”, accompagnata da un concerto del Coro Alpino Sestese, che appunto oggi ha sede negli spazi della cooperativa (nella foto).

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Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 29 Novembre 2017
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