Il Lago Maggiore pronto a perdere 25 centimetri
Il 15 marzo entra in vigore la regolazione estiva del lago, che abbassa di 25 centimetri l'altezza idrometrica invernale. Ma in questi giorni il Lago Maggiore è già pochi centimetri sopra lo zero
Il 15 marzo è una data fondamentale per il Lago Maggiore. E’ infatti in quella data che entra in vigore il limite di regolazione estivo, che abbassa il livello massimo del Verbano di 25 centimetri. Una scelta molto contestata da associazioni e realtà produttive che invece chiedono da anni di aumentare la scorta d’acqua nel serbatoio del lago.
Un problema che, in realtà, quest’anno non si pone. Il livello massimo del lago che è consentito d’inverno è di un metro e mezzo sopra lo zero idrometrico, ma in questi giorni il Verbano è pochi centimetri sopra lo zero. Alle 18 del 13 marzo il livello registrato dalla rete di sensori segna 5,8 centimetri, una soglia che prima delle piogge del weekend era ancor più bassa. Un dato in linea con quello del 2017, un anno ricordato per una siccità da record.
Certo, il 2018 può contare su un alleato in più: la neve. Quella sui monti in questo periodo è molta. Per il lago Maggiore i dati di Arpa stimano una quantità di acqua “in attesa” sulle montagne di circa 350 milioni di metri cubi, non tantissima in realtà se si pensa che in ogni centimetro del Verbano sono ospitati 2 miliardi di litri -2 milioni di metri cubi, quindi- e che in passato ci sono stati casi in cui erano decine i centimetri che si perdevano in pochi giorni.
Una questione non da poco se si pensa che è praticamente dal 2014 che quest’area geografica attraversa una fase di profondo stress idrico, con ricadute pesanti sia sull’ambiente che sulle attività agricole a causa del razionamento dell’acqua nel Ticino e del relativa riduzione di quella nei canali. In tutto questo la battaglia di realtà come il Consorzio Villoresi o il Parco del Ticino con il Ministero dell’Ambiente per ripristinare la sperimentazione che mantiene per tutto l’anno il livello del Verbano a 1,50 metri sullo zero è ad un punto morto, con addirittura il Parco che ha annunciato di non voler più partecipare al tavolo tecnico dall’autorità di bacino per protestare contro la linea intrapresa dall’ente.
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