Piazza Libertà, le richieste del Comitato
Più iniziative e parcheggi. "Il Comune ascolti le richieste dei commercianti". Chiesto un incontro col sindaco
Si è riunito ieri sera, lunedì, il Comitato Piazza Libertà in assemblea in un locale della zona, a cui hanno partecipato residenti e commercianti del centro. Riceviamo e pubblichiamo una nota inviata dalla portavoce, Patrizia Martino (nella foto, piazza Libertà prima dei lavori).
Si è animata questa sera (ieri, lunedì ndr) piazza Libertà, e si è trasformata in vera agorà, in luogo in cui ci si trova per condividere sogni e preoccupazioni, per parlare delle cose che ci appartengono e che condividiamo. Come si faceva un tempo, quando ci si trovava in piazza e le pietre e le piante prendevano calore umano.
Sono stati cittadini comuni e commercianti che hanno lì e nei dintorni le loro attività, a interrogarsi.
Ma cos’è una piazza, a cosa serve? E chi è il sindaco, o meglio da che parte deve stare? O ancora, fare distinguo tra “la gestione del potere” e “il servizio alla cittadinanza”.
Perché è questo che oggi emerge: il potere di decidere, di scegliere, ma anche di ascoltare, di ponderare, di condividere, di esprimere insomma una maturità in merito alla cosa pubblica.
E il primo punto dell’incontro del comitato piazza, è stato quello relativo alla funzione che deve avere uno spazio pubblico come la piazza.
Deve essere bello? Ma certamente. Chi vorrebbe mai una piazza brutta.
Ci si domanda bello come e per chi. Perché sappiamo che in questi casi non esiste un “ assoluto”, ci possono essere diversi modi di concepire ciò che in estetica è considerato “bello”.
E’ da subito chiaro e condiviso che occorre coniugare l’estetica, concetto relativo sul quale è difficile mettersi tutti d’accordo, con quello di funzionalità, sul quale si possono raggiungere ampi consensi. La funzionalità va creata a seconda dei bisogni, e una piazza deve poter soddisfare i bisogni di chi la frequenta e di chi potenzialmente potrebbe frequentarla.
Ed ecco che emergono subito i problemi su cui si apre un intenso e costruttivo dibattito.
Innanzitutto i posteggi. Chiariamo subito che non si sta parlando di una piazza adibita a parcheggio, bensì di posti macchina che potrebbero essere recuperati, per ovviare ai numerosi problemi che da qualche tempo incombono sulla piazza.
Sappiamo che il Sindaco non vuole posteggi. Eppure sa benissimo che in certi casi sono necessari. Se non è per prendere un caffè al volo, almeno per il giornale, prima di proseguire verso il lavoro.
Ci sono anziani che non scendono più dal Villaggio Menotti per la consueta fermata dal giornalaio. Hanno cambiato percorso, perché lì non possono sostare, neppure per un minuto e intorno di posteggi non se ne trovano facilmente.
Di idee ce ne sono. Sostengono i commercianti che più volte si sono recati a Palazzo per un confronto. Non ci hanno mai detto di no, hanno accolto le nostre osservazioni, ci hanno dato anche delle scadenze: tutto disatteso. Per questo fanno fatica a credere alle promesse. Insomma si sentono proprio presi in giro. Perché non pensare a dei posteggi gratuiti a tempo, magari di una manciata di minuti, nella zona del Comune? Oppure ricavarne altri nei dintorni.
Problema edicola che, si fa notare, è un servizio. E’ prevista una trasformazione. Tenere le mura e il tetto della struttura? Non se ne vede il motivo, e poi si rischierebbe di trasformarlo in un pisciatoio, la notte si intende. E sì, perché i bagni che ci sono alla navigazione, pavimento in parquet che assorbe meglio, sono sempre sprovvisti di carta igienica e i commercianti lo sanno, visto che le persone si lamentano con loro.
Magari si potrebbe abbattere e al suo posto ricavare qualche posteggio, inserito in una zona verde.
Qualcuno porta esempi del lago d’Iseo, altri di Sanary sur Mèr, città tra l’altro gemellata con Luino e che potrebbe essere presa a esempio.
Poi c’è il problema immondizia. C’è un cestino di raccolta, che migra da un esercizio all’altro: certamente non è il massimo averlo fuori dal proprio negozio.
Si parla della possibilità di rendere la piazza più attrattiva, di pensare a un programma di attività, piccole cose che non graverebbero troppo sul bilancio, ma che potrebbero far diventare questa piazza un centro di incontro: un mercatino dell’antiquariato, o del bricolage, prodotti a km0, artisti di strada, favorire semplici eventi, ma con carattere di continuità. Piacerebbe di più ai cittadini e attirerebbe di più i turisti. Si potrebbe semplicemente ampliare l’area degli eventi e delle bancarelle.
Invece è stato tolto anche il mercato, perché i camion avrebbero potuto sporcare; quando basterebbe obbligare all’uso di teloni cerati. Come fanno a Cannobio, vadano pure a vedere.
Ci si domanda se l’amministrazione considera l’area come commerciale, perché se così è i comportamenti dovrebbero essere diversi.
Hanno chiesto i libri contabili dal 2012, quattrocento pagine fotocopiate. Dovevano fare una valutazione. Silenzio assoluto, da Palazzo non è giunto nulla. Gli incassi però sono andati via via diminuendo, ora si è al 60%in meno.
Viene scelto il presidente. E’ Francesco Melchiore, un giovane pieno di energia e di voglia di lavorare.
Due i vicepresidenti : Francesca Pittelli, una giovane molto motivata e già impegnata nel sociale; Sergio Moalli, che darà il suo contributo portando la propria esperienza in fatto di comitati cittadini.
C’è ancora molta rabbia in merito al taglio degli ippocastani. Il sindaco ha detto che non si tagliano, anche se forse aveva accennato tempo fa alla sostituzione con dei platani, chissà poi perchè. Qualcun altro aveva poi dato l’idea delle palme: meno male bocciata.
Al momento non sono malati. Certo lo potrebbero diventare.
Ci si chiede perché non vengono potati, come gli altri. Tra un po’ germoglieranno. Perché non provvedono?
C’è in programma un incontro annunciato dal sindaco. Si spera non sia la solita farsa.
Dopo Pasqua si vedrà, ma tutto dovrà essere scritto.
Patrizia Martino- Per il Comitato Piazza Libertà
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