Da Sesto a Laveno in bici, il progetto c’è
Costerà circa 11 milioni e permetterà di collegarsi anche con altri tracciati esistenti
Tre laghi collegati con percorsi ciclabili, che permetteranno gi girare mezza provincia sulle due ruote, e connettersi con la splendida area del Parco del Ticino.
È pronto il progetto preliminare per la “Ciclovia del Verbano” e ne dà annuncio oggi la Provincia di Varese.
«L’idea di dotare la nostra Provincia di una rete ciclopedonale capillare e collegata prende sempre più corpo – ha dichiarato il Vicepresidente della Provincia di Varese Marco Magrini – Con il progetto preliminare del tratto della ciclovia del Lago Maggiore che va da Sesto Calende a Laveno Mombello andiamo infatti a collegare ben nove comuni, interessati dall’infrastruttura, ma soprattutto creiamo una connessione tra il Verbano, i laghi di Varese e Comabbio e il Parco del Ticino. Ciò significa realizzare una rete ciclopedonale in grado di connettere tutta la provincia, ma soprattutto agganciarsi ai tracciati regionali, nazionali e internazionali. In questi anni Provincia di Varese sulla mobilità dolce, sia a scopo ambientale, sia a scopo turistico, ha investito moltissime energie professionali nella progettazione, dando vita a una visione complessiva, organica e soprattutto finalizzata alla valorizzazione di tutto il nostro territorio. Ora gli sforzi dovranno essere convogliati nel reperire risorse necessarie all’attuazione dei tracciati. Colgo infine l’occasione per ringraziare i funzionari di Villa Recalcati e gli uffici dei Comuni interessati, che insieme hanno collaborato, per tutto il lavoro svolto».
I COMUNI COINVOLTI – In attuazione al Protocollo d’Intesa relativo alla “Ciclovia del Lago Maggiore: Tratto Sesto Calende – Laveno Mombello” sottoscritto in data 29/11/2017 tra la Provincia di Varese (Ente capofila) ed i nove comuni rivieraschi del Lago Maggiore, si è conclusa la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica circa l’infrastruttura in parola a cura della Provincia di Varese.
Tale progetto è iniziato nel mese di settembre 2017 e si è concluso, per questa fase preliminare, nel mese di febbraio 2018, coinvolgendo attivamente la Provincia di Varese e le amministrazioni comunali interessate territorialmente, ed in particolare i comuni di Sesto Calende, Angera, Ranco, Ispra, Brebbia, Besozzo, Monvalle, Leggiuno e Laveno Mombello.
La ciclovia, nella “moderna” dizione data dalla recentissima legge quadro sulla mobilità ciclistica (Legge 11 gennaio 2018 n. 2, recante “Disposizioni per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica” – G.U. n. 25 del 31/01/2018), ha uno sviluppo di circa 30 Km sul sedime di nove comuni, interessando territori di altissima valenza paesaggistica nonché di grande impatto storico-culturale (ad es. l’Eremo di Santa Caterina del Sasso Ballaro, il museo internazionale della ceramica di Cerro, ecc.).
GLI OBIETTIVI – Tale infrastruttura si pone come obbiettivi primari quelli dello sviluppo del sistema e della mobilità ciclopedonale, fondamentale per una crescita sostenibile e turistica del proprio territorio, individuando come obiettivo fondamentale della propria azione programmatica il completamento e la piena connessione della rete ciclopedonale provinciale alle reti regionali, nazionali ed internazionali di lunga percorrenza, al fine di promuovere la crescita di un’economia turistica sostenibile lungo l’itinerario, basata sulla piccola e media impresa, l’agriturismo, le start up per le giovani generazioni.
IL PERCORSO – Sostanzialmente la ciclovia in questione, nella sua parte meridionale, si sviluppa lungo la dorsale della strada provinciale n. 69, per poi discostarsi, proseguendo verso nord, per abbracciare i territori in prossimità del Lago Maggiore in comune di Ispra e concludersi su aree ad elevata valenza naturalistica in Comune di Laveno Mombello, per citare solo pochi esempi.
I COSTI – E’ stato elaborata una stima preliminare di massima della ciclovia, il costo è ovviamente funzione delle varie sezioni tipologiche adottate in base ai territori attraversati (tipo di pavimentazione, presenza o meno di manufatti rilevanti, tipo di protezioni laterali, possibili compensazioni/integrazioni
ambientali, arredo urbano, ecc.) nonché in base all’opportunità di sfruttare strade campestri esistenti o strade locali a bassissima percorrenza veicolare ottemperando ai dettami della nuova legge quadro sopra citata. La stima ammonta pertanto a circa complessivi 11 milioni di euro.
I prossimi passi da fare, a cura di tutte le amministrazioni interessate, saranno quelli di inserire tale dorsale ciclabile nel piano regionale della mobilità ciclistica, mediante specifica integrazione/variante nonché il beneficiare di futuri finanziamenti (regionali e/o statali) per l’attuazione in successivi lotti funzionali della ciclovia in argomento.
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