“Promesse non mantenute: i cittadini si sentono presi in giro”
Cresce la protesta tra i comitati nati in difesa degli ospedali. Si ventila l'ipotesi di una grande manifestazione di piazza. Critico Astuti: “Si apra il confronto con il territorio"
Cresce il malumore dei cittadini verso la gestione della sanità.
A Gallarate si è svolta ieri sera, mercoledì 11 aprile, una riunione del “Comitato per il diritto alla salute del Varesotto”. Al centro del dibattito il progetto di ospedale unico che interessa le città di Busto Arsizio e Gallarate.
L’incontro era incentrato soprattutto sugli aspetti finanziari ed economici del progetto ma è stato lo spunto per sollevare ulteriori criticità. I diversi movimenti spontanei territoriali si stanno organizzando per unire le forze e predisporre un’opposizione alle logiche di politica sanitaria regionale con una manifestazione unitaria.
Tra i comitati più attivi c’è quello nato in difesa del Pia Luvini a Cittiglio. In una nota, i promotori parlano di « promesse non mantenute e verità nascoste. I cittadini si sentono presi in giro».
In particolare lamentano la perdurante chiusura del nuovo day hospital oncologico inaugurato in grande stile con l’arrivo di molte personalità politiche nel dicembre scorso e ancora vuoto: « siamo ad aprile 2018, non solo il nuovo reparto è chiuso, ma spesso in camere attigue si trovano pazienti che fanno la chemio o pazienti appena operati. Già perché attualmente day hospital oncologico e day hospital chirurgico si trovano nello stesso reparto e in condivisione di risorse infermieristiche». Decisamente critica è la situazione dell’ortopedia: « Il rispetto del DM 70 del 2015 impone il trattamento delle fratture di femore in primis 7 giorni su 7 sempre. Cittiglio non effettua alcun intervento in urgenza (in verità solo 1). Ma può un Direttore Generale o Sanitario calpestare un decreto emanato dal Ministero della Salute?»
Il Comitato lamenta poi un’attività particolarmente inspiegabile: « È tutto un fiorire si sale d’attesa. Ma si è detto bene; sale di attesa ma non si sa per cosa. Spazi un tempo camere di degenza o ambulatori trasformati in sale di aspetto». Altro argomento delicato è la camera iperbarica di cui aveva parlato proprio durante l’inaugurazione del day hospital oncologico l’allora presidente del Consiglio regionale Cattaneo e di cui non si è saputo più nulla.
« Siamo convinti – afferma Romano del Comitato per l’ospedale di Cittiglio – che il nuovo governatore Fontana non rimarrà insensibile a tali problematiche e che in tempi brevi ci dia delle risposte. Non a noi, ma ai pazienti. Perché in futuro nessuna frattura debba più andare più andare a Varese, perché ci sia una Camera Iperbarica a Cittiglio. E’abbastanza?»
Molto arrabbiate sono le madri di Angera: « Amor (l’associazione nata tra le madri che difesero la pediatria dell’Ondoli) è stata finalmente ricevuta e ascoltata dal Piano di Zona dei sindaci. Dagli amministratori locali e dalle istituzioni del nostro territorio riceviamo finalmente il sostegno ufficiale al nostro Patto delle associazioni, per l’ospedale di Angera. Sono 70 le associazioni che non sono più disposte ad accettare la distruzione dell’ospedale di Angera. Ora andremo a confrontarci con la nuova Giunta della Regione Lombardia. I sindaci hanno chiesto un incontro con il presidente Fontana, noi lo stiamo chiedendo con l’assessore al Welfare, Gallera. Si pensa al futuro, ma i tempi della politica rischiano di essere troppo lenti per il presente. La situazione attuale dell’Ospedale Carlo Ondoli è molto preoccupante. La gestione dell’Asst Valle Olona, lo denunciamo ancora volta, continua il suo disegno, continua a stremare e a portare gran parte dei reparti al limite delle possibilità di funzionamento. È sempre più evidente l’azione di svuotamento, il tentativo di portare oltre i limiti la sopportazione dei dipendenti. Obiettivo chiaro: cancellare tutto quanto era eccellenza. Anche l’esito dell’ultimo concorso per la ginecologia, per il quale erano stati promessi rinforzi ad Angera e a Saronno, si è dimostrato quasi una farsa, con tutti i medici finiti a Busto Arsizio. La politica, ora, faccia in fretta e se ha davvero voglia di cambiare, come dice, ci aiuti. Aiuti l’ospedale di Angera».
Tutti, quindi, sperano in un cambiamento di rotta anche se Samuele Astuti, consigliere d’opposizione del PD in regione e presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Ats Insubria, è pessimista: «Dalla sanità lombarda emergono criticità inerenti molteplici aspetti: le liste d’attesa, le continue difficoltà nella gestione dell’emergenza, la debolezza della medicina territoriale, l’implementazione della riforma sociosanitaria sono solo alcuni dei temi costantemente all’ordine del giorno e che non trovano uno sbocco positivo. Il sistema prova a reggere grazie all’impegno e alla competenza del personale sanitario. È chiaro che però la politica di questi anni non ha mai compiuto delle scelte chiare e di fronte a cambiamenti importanti come quelli introdotti con la legge 23/2015 non accompagna il cambiamento e nega il confronto. Da qui subito una nostra proposta: aprire immediatamente un tavolo di lavoro sulla riforma sanitaria coinvolgendo i territori e le comunità locali e attraverso l’ATS e il nuovo organismo previsto proprio della legge, la Conferenza dei Sindaci, che è importante coinvolgere nei meccanismi decisionali».
Il Consigliere Astuti conclude: «Fino a qualche anno fa gli scandali legati a Regione Lombardia erano coperti dal buon funzionamento del sistema. Ora gli scandali continuano a emergere e inoltre il sistema evidenzia gravi falle e inefficienze. Tutto ciò è inaccettabile».
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